Il fabbisogno nazionale di camomilla è stato stimato attorno a 1000 T/anno e viene in larga misura soddisfatto con l’importazione di capolini dall’estero (alcuni Paesi dell’Est europeo, Egitto e Argentina). Nonostante negli ultimi anni la superficie investita a camomilla nel nostro Paese sia molto accresciuta (200 ettari circa) grazie alla preferenza che i consumatori accordano al prodotto italiano, sentito come "più sicuro", la produzione italiana dovrebbe aggirarsi soltanto attorno alle 130 T, utilizzate prevalentemente per la produzione di capolini essiccati. pelle.
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Il prodotto più importante della camomilla è l'essenza (olio di camomilla), i cui componenti fondamentali sono l'azulene (antinfiammatorio) e l’a-bisabololo (calmante); la pianta contiene anche flavonoidi e cumarine, oltre ad un principio amaro tonificante.
I fiori secchi di camomilla sono impiegati nella preparazione di infusi (azione antispasmodica, antisettica, ecc.); l’olio essenziale, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie, è utilizzato dalle industrie farmaceutiche e cosmetiche per la preparazione di colliri e prodotti per la protezione della
Altre applicazioni della camomilla:
L'infuso di camomilla è utile nei disturbi gastro-intestinaliper la presenza dei flavomoidi che hanno azione spasmolitica. D'altra parte, l'infuo è privo di quelle caratteristiche antinfiammatorie utili soprattutto in caso di uso esterno (impacchi, bagni e collutori), questo perché l'acqua calda libera unicamente i componenti idrosolubili, mentre i princìpi attivi responsabili dell'azione antinfiammatoria, l'azulene e il bisabololo, essendo solubili in alcol sono presenti solo nell'estratto alcolico.
Il potenziale allergenico di questa pianta è limitato. I soggetti colpiti sono soprattutto quelli che già soffrono di allergie (al polline, ad alcuni alimenti o ad erbe aromatiche). Inoltre da qualche tempo si coltiva la varietà "Manzana" che, grazie ad una selezione mirata delle sementi, non contiene più la sostanza ritenuta responsabile delle allergie. Infine, la soluzione di camomilla viene filtrata dopo l'estrazione per eliminare gli eventuali residui di polline potenzialmente allergizzanti, come avviene con la maggior parte delle piante.
Infuso: un cucchiaio di fiori essiccati in una tazza d'acqua bollente. Lasciare un'ora, filtrare e usare secondo necessità.
Olio essenziale di camomilla: si ottiene dalla distillazione in corrente di vapore dei capolini floreali.
Olio semplice per uso esterno: macerare per una settimana 60 g di fiori secchi sminuzzati finemente in 500 g di olio d'oliva. Scaldare a bagnomaria per due ore, mescolando di tanto in tanto. Lasciare intiepidire, filtrare con tela spremendo bene. Conservare in bottiglie di vetro scure a chiusura ermetica.
Sciroppo: preparare un infuso con 3 cucchiai di fiori e 150 g di acqua bollente. Lasciare in infusione un'ora abbondante, filtrare spremendo. Sciogliere 330 g di zucchero in 300 g d'acqua, portare ad ebollizione, filtrare e aggiungere 250 g di questo sciroppo all'infuso di camomilla.
Tintura: si prepara macerando per 8 giorni 20 g di fiori sminuzzati in 100 g di alcol a 70°. Filtrare e conservare in bottiglia di vetro scuro con contagocce.
Autorizzazioni: I raccoglitori devono munirsi di autorizzazione (Legge 30.10.1940, art.2).
Etichette, imballaggi e contenitori: la camomilla destinata alla vendita al dettaglio dev'essere contenuta in pacchetti di peso non inferiore ai 100 g. (il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste ha consentito, con Circolare n° 69 del 13.8.1951, anche la vendita di pezzature inferiori ai 100 g.) e dev'essere confezionata in modo che non sia possibile estrarla senza infrangere l'involucro della confezione (sigillatura).
Sull'involucro dev'essere applicata un'etichetta indicante il nome e l'indirizzo della ditta che ha confezionato il prodotto, il tipo di camomilla e l'anno di produzione (Legge 30.10.1940, art. 6).
Divieti: Il periodo di raccolta a scopo commerciale delle infiorescenze di camomilla (Matricaria Chamomilla L.) è reso pubblico dalle autorità competenti. Fuori del periodo di tempo balsamico stabilito, è vietata la raccolta (Legge 30.10.1940, art. 1).
E' vietato il commercio di camomilla che non risponda ai tipi ed alle caratteristiche indicati nella tabella annessa alla Legge 30.10.1940, art. 5.
Dopo 2 anni dalla data di produzione risultante dall'etichetta, qualunque tipo di camomilla non può essere ceduto al publico come camomilla "industriale" (Legge 30.10.1940, art. 6).
Importazione: l'importazione di camomilla è assoggettata al rispetto di tutte le norme relative alle autorizzazioni, alle etichette e ai requisiti di innocuità.
Il transito diretto o indiretto, attraverso lo Stato, di camomilla di provenienza estera non è sottoposto all'osservanza delle prescrizioni della Legge 30.10.1940; ma la camomilla estera da commercializzare in Italia non può essere venduta alla rinfusa (art. 7).
Controlli e Prelievi: l'Autorità sanitaria può prelevare, presso qualunque detentore, campioni di camomilla per il controllo (Legge 30.10.1940, art. 8).
Limiti Massimi dei Residui (LMR) delle Sostanze Attive dei prodotti Fitosanitari (i dati sono tratti prendendo in esame i seguenti provvedimenti: O.M. 6.6.1985; O.M. 18.7.1990; O.M. 14.7.1993; D.M. 9.8.1995; D.M. 2.4.1996; D.M. 26.4.1996; D.M. 18.6.1996; D.M. 23.9.1996; D.M. 6.12.1996; D.M. 13.1.1997; D.M. 8.3.1997):
sostanza attiva | tipologia | LMR (mg/kg - ppm) | note |
idrogeno fosfato (fosfina) | insetticida | 0.01 | |
malation | insetticida | 1 | camomilla essiccata |
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 |
Marcello Guidotti, copyright 2006
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