fiori di Bach

La terapia dei fiori di Bach fu introdotta negli anni Trenta dal medico gallese Edward Bach (1886-1936). Questa "terapia" consiste nella somministrazione al malato di essenze di "fiori non coltivati di ordine superiore", così definiti dallo stesso Bach, in grado di "riequilibrare l'intera persona e di purificare le carenze caratteriali che sono all'origine delle sofferenze umane".

Secondo Bach ed i suoi sostenitori, ogni persona sarebbe un'entità da considerare non come singolo ma come la tessera di un ampio mosaico, parte di un "tutto cosmico" al quale siamo uniti tramite la forza di una vibrazione comune. La malattia insorgerebbe là dove viene a mancare il collegamento della nostra personalità con il campo energetico cosmico.

magiaL'origine metafisica delle dottrina Bach, verosimilmente va ricercata nella storia del concetto di campo - introdotto da Michael Faraday (1791-1867) e sviluppato da James C. Maxwell (1831-1879) - che permise di superare il concetto di azione a distanza. Da sempre, le scoperte scientifiche hanno prodotto contaminazioni in settori che niente hanno a che vedere con quelli per i quali sono state studiate: la teoria del "campo energetico cosmico" ne è un esempio. Un altro possibile aiuto alla teoria di Bach derivò dagli studi sull'effetto Kirlian (v. avanti).

Ognuno dei Fiori di Bach (in totale 38) incorporerebbe un determinato concetto spirituale e, più precisamente, corrisponderebbe ad una precisa frequenza di vibrazione. La specifica frequenza della vibrazione associata alla pianta di volta in volta specificamente scelta per la cura dei vari casi, ristabilirebbe la vibrazione adatta al collegamento con il flusso dell'energia cosmica, riportando lo stato d'animo in un quadro positivo, e quindi alla guarigione.

E' ovvia la caratteristica metafisica di questa teoria, del tutto estranea alla medicina tradizionale, anche più dell'omeopatia.

Da un punto di vista pratico la terapia consiste nell'assunzione di essenze di fiori, macerati al sole o bolliti, diluiti in una miscela di acqua e brandy (utilizzato probabilmente come estrattore). Non sono note sperimentazioni condotte con il rigore necessario a consentire di osservare un'efficacia della terapia dei Fiori di Bach non collegabile all'effetto placebo.

i 38 fiori di Bach

I primissimi fiori scoperti da Bach furono i cosiddetti "12 Guaritori", che il medico gallese iniziò prontamente a sperimentare sui suoi pazienti; gli altri 26 vennero scoperti poco tempo dopo: Bach si spense il giorno dopo aver scoperto il trentottesimo rimedio floreale e averlo sistematizzato accanto agli altri.

La classificazione comprende

"12 guaritori" corrisponderebbero a:

"7 aiuti": "19 assistenti": Suddivisione secondo gli stati d'animo: Per la paura: Eliantemo, Mimolo, Mirabolano, Pioppo, Castagno rosso.
Per l'incertezza: Piombaggine o Cerato, Scleranto o Fior secco o Centigrani, Genzianella autunnale, Ginestrone, Carpino bianco, Avena selvatica o Forasacco
Per lo scarso interesse verso le circostanze attuali: Vitalba, Caprifoglio, Rosa canina, Olivo, Castagno bianco o Ippocastano bianco, Senape selvatica, gemme di Ippocastano.
Per la solitudine: Violetta d'acqua, Non-mi-toccare, Erica o Brentolo o Brugo
Per l'ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimonia o Eupatoria, Centaurea minore, Noce, Agrifoglio
Per l'avvilimento e la disperazione: Larice, Pino, Olmo inglese, Castagno dolce, Stella di Betlemme o Latte di gallina, Salice giallo, Quercia o Farnia, Melo selvatico
Per l'eccessiva preoccupazione del benessere altrui: Cicoria selvatica, Verbena, Vite, Faggio, Acqua di sorgente

Un rimedio di emergenza, che sarebbe utile in occasioni di stress fortissimo, stress psico-fisico, esperienze forti, situazioni di improvvisa e grande tensione, o crisi di consapevolezza, consisterebbe in una miscela di:

Eliantemo contro il terrore e il senso di panico;
Vitalba contro la tendenza a cedere, la sensazione di allontanamento appena prima di svenire;
Mirabolano contro la paura di perdere il controllo;
Stella di Betlemme o Latte di gallina contro lo spavento e lo stordimento

tratto da: (it.wikipedia.org/wiki/Fiori_di_Bach)

effetto Kirlian

Secondo i sostenitori dei fiori di Bach, l'emanazione bioenergetica proveniente dalle strutture viventi può essere resa visibile con fotografie ad alta frequenza (METODO KIRLIAN; RUSSIA, 1939); tale metodo costituisce la base di molte indagini diagnostiche della attuale “soft therapy”.

La camera Kirlian è un apparecchio per ottenere foto del campo "biopsichico" degli esseri viventi. Se i princìpi fisici sui quali si basa la fotografia Kirlian sono ben noti, come vedremo è del tutto improponibile ed errata l'intrepretazione che si cerca di darne.
Nel 1939, un riparatore di macchine fotografiche russo, Semyon D. Kirlian, scoprì l'effetto che porta il suo nome. Nel 1961, Kirlian e la moglie, Valentina Kirliana, pubblicarono un articolo in cui si evidenziava come una normale pellicola fotografica potesse essere impressionata utilizzando due elettrodi ad alta tensione, fra i quali includere l'oggetto da ritrarre. Nelle più comune immagini Kirlian uno degli elettrodi è costituito da una mano, circondata dal suggestivo alone luminoso.

schema della camera Kirlian   foglia alla camera Kirlian
Schema dell'apparecchiatura Kirlian e foto dell'aura di una foglia (recisa).

Ponendo un oggetto, per esempio una foglia, a contatto con un foglio di materiale fotografico e applicandovi un'elevata tensione elettrica, si ottiene un'immagine che ritrae il contorno dell'oggetto circondato da un alone luminescente dai bordi sfumati, alone che può apparire colorato se si impiega materiale sensibile ai colori.

Alcuni ritengono che l'immagine prodotta da una camera Kirlian ritragga la cosiddetta aura vitale, un'emanazione di natura indefinita che alcune filosofie orientali ritengono circondi ogni essere vivente. Il fatto è che anche gli oggetti inanimati producono l'alone, in quanto il fenomeno deriva dalla luminescenza che si produce normalmente quando si sottopone un gas (o una miscela di gas, come l'aria) a una tensione elettrica elevata, anche se a bassa corrente, provocandone la ionizzazione. La causa dell'immagine non è quindi prodotta da una qualche "bio-emanazione" proveniente dal soggetto, bensì prprio dall'energia fornita dalla scarica elettrica. In mancanza di quest'ultima, anche la cosiddetta aura scompare. Qualunque oggetto, non solo una moneta metallica, ma anche il calco di una mano realizzato in gesso, produrranno una bella foto Kirlian...

Tuttavia, i sostenitori della bioenergetica sottolineano che nei viventi il campo non è statico ma dinamico, e cambia con lo stato di salute e con l'umore... oltre che con il tempo e l'orario dell'esperimento!

Secondo la teoria bioenergetica, ogni essere vivente è avvolto da un "campo vitale" caratterizzato da una frequenza sua propria, peraltro leggermente variabile a seconda dello stato d'animo e della salute. Tale frequenza è il risultato di un numero elevato di frequenze diverse, che si fondono originando una forma d'onda caratteristica di ogni vivente. Quando una delle frequenze che compongono la frequenza risultante del "campo vitale" è alterata, si osserva un disturbo. Se ammettiamo che ogni fiore (tra i 38 scelti da Bach) ha una sua tipica frequenza, segue che con una scelta mirata è possibile ripristinare la frequenza "difettosa" o mancante e curare il disturbo.


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Marcello Guidotti, copyright 2006
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