preparazioni suppositorie

Con il termine suppositori, si intendono le forme farmaceutiche di consistenza solida o molle, destinate all'introduzione rettale, vaginale o uretrale.
la F.U. prevede per le supposte e gli ovuli la determinazione dell'uniformità di massa, dell'uniformità di contenuto (se il contenuto in p.a. è inferiore a 2 mg o inferiore al 2% della massa totale) della massa o volume rilasciabile, del tempo di dissoluzione.

supposte

L'ampolla rettale contiene un liquido, il cui pH (pH = 7.2), non essendo tamponato, varia in funzione della natura dell'eventuale medicamento introdotto. Le mucose rettali sono riccamente vascolarizzate dalle vene emorroidarie inferiori, medie e superiori; le prime due conducono direttamente nel circolo generale, mentre le vene superiori attraversano il fegato. In realtà, esperienze cliniche hanno dimostrato che buona parte del farmaco introdotto nell'ampolla rettale raggiunge comunque il fegato. I vantaggi di questa formulazione sono dunque riassumibili nella facilità di somministrazione ai bambini, nell'evitare l'inattivazione dei succhi gastrici ed in un buon assorbimento.
assorbimento delle supposte

preparazione delle supposte

Il primo punto da considerare, è la scelta dell'eccipiente, necessario per raggiungere il volume necessario per produrre le singole supposte; in questo esempio, ci riferiremo al burro di cacao.
Il secondo punto, è il cosiddetto "fattore di spostamento" o, più propriamente, "fattore di sostituzione", la cui conoscenza è essenziale per calcolare la quantità di eccipiente da impiegare per preparare una supposta di dato peso.

fattore di sostituzione
1 g di farmaco occupa un volume differente da quello occupato da 1 g di eccipiente: è quindi necessario tener conto del fattore di sostituzione.
Posto che si vogliano preparare supposte contenenti ciascuna 0.5 g di cloralio idrato (sedativo ipnotico), utilizzando uno stampo per 6 supposte, con portata di 2 g per supposta (per uno specifico eccipiente), la quantità di eccipiente da utilizzare non sarà Qe = 12 - 6 · 0.5 = 9 , in quanto il principio attivo pur mescolandosi intimamente con l'eccipiente, occuperà un volume diverso (v. fig. a destra) Così, il calcolo corretto è dato dalla formula:

  (1)    Qe = Qs - (Qp · f)   

dove:
Qs = portata dello stampo;
Qp = quantità di principio attivo;
f = fattore di sostituzione corrispondente alla quantità di eccipiente, espressa in grammi, sostituita da 1 g di principio attivo.

Nel caso proposto, f = 0,15 , pertanto applicando la eq. 1, si ha: Qe = 12 - 6 · 0,5 · 0,15 = 11,55

I fattori di sostituzione sono riportati su apposite tabelle, però possono essere determinati sperimentalmente.
Posto, ad es., che si voglia calcolare il fattore di sostituzione di un farmaco A:

  1. si prepara una miscela di 20 g di cui il 20% è A (16 g eccipiente, 4 g farmaco);
  2. si cola la miscela in uno stampo la cui portata, per un dato eccipiente, sia nota (ad es. 12 g);
  3. si pesano le supposte ottenute: ad esempio, 14 g;
  4. si calcola il quantitativo di A presente nelle supposte ottenute (14 · 0,20 = 2,8 g)
  5. si calcola per differenza l'eccipiente effettivamente utilizzato (14 - 2,8 = 11,2)
i dati disponibili sono: Qp = 2,8 g ; Qe = 11,2 g ; Qs = 12 g

ricavando f dalla eq. 1, si ottiene: f = (12 - 11,2)/2,8 = 0,29

osservazioneSi ponga attenzione all'importanza del fattore di sostituzione. Il riempimento delle valve avviene in modo volumetrico; quindi, ognuna di esse deve contenere la quantità di farmaco richiesta. Se si ragiona ponderalmente e non si considera f, la quantità versata nelle valve dovrà essere poi portata a volume con eccipiente. Infatti, abbiamo visto che con f = 0.15 la quantità di eccipiente da utilizzare è 11.5 g e non i 9 g calcolati ponderalmente.

Esempio: calcolare la quantità di eccipiente necessaria per allestire 10.000 supposte da 2 g contenenti ciscuna 0,5 g di cloralio idrato.
Il calcolo è immediato: 2 × 10.000 - 0,5 × 10.000 = 15 Kg di eccipiente;
considerando il fattore di sostituzione: 2 × 10.000 - 0,5 × 10.000 × 0,15 = 19,25 Kg di eccipiente. Come si vede, con un riempimento volumetrico, se non si considera il fattori di sostituzione, la quantità di eccipiente calcolata non permette di preparare il numero di supposte richiesto.

stampo metallico per supposte
stampo metallico per supposte. Prima della colatura, lo stampo viene chiuso con due viti a testa zigrinata.
Il terzo punto da tenere in considerazione è l'abbassamento del punto di fusione conseguente all'aggiunta di un farmaco solubile nell'eccipiente. Posto che si vogliano preparare supposte con 1,46 g di burro di cacao e 0,5 g di cloralio idrato, possiamo facilmente calcolare l'abbassamento crioscopico:

  Dt = K c  
(eq. 2)

dove:
K = coefficiente crioscopico (K burro di cacao = 10);
c = concentrazione molale (moli di soluto/kg di solvente)

Nell'esempio proposto, il P.M. del cloralio idrato è 165 e quindi, c = 0,5 · 1000/(165 · 1.46)= 2,07; inserendo questo valore nella eq. 2, si trova t = 20,7 ºC. Per compensare l'abbassamento crioscopico (che può produrre un rammollimento della supposta), si può aggiungere cera, in quantità non inferiore al 6%

La scelta dell'eccipiente è quindi molto importante. Come principio generale il p.a. deve essere insolubile o poco solubile nell'eccipiente. Ciò per evitare l'abbassamento del punto di fusione della supposta e per evitare che il p.a., in virtù di un elevato coefficiente di ripartizione, non venga rilasciato facilmente dalla base.

Per la produzione industriale delle supposte, la massa grassa viene fusa ed addizionata ad altri eccipienti ed al principio attivo; la miscela ottenuta viene omogeneizzata e mantenuta in sospensione tramite un agitatore e quindi trasferita in modo automatico alle linee di confezionamento. I contenitori di alluminio (valve) che racchiudono le supposte, vengono appositamente prodotti tramite la stampa e la saldatura di due fogli di alluminio. Nelle valve appena forate viene iniettata a pressione la sospensione proveniente direttamente dall'impianto di preparazione. Il raffreddamento avviene in modo graduale; le valve vengono sigillate, tagliate e inviate all'astucciatrice.

confezionatrice supposte
Saas 15 - macchina automatica per la produzione di supposte in alveoli di alluminio e di materiale plastico termoformabile (brevetto Sarong - www.sarong.it).

ovuli vaginali

Contrariamente alle supposte, questa forma farmaceutica è destinata a svolgere esclusivamente un'azione locale a livello della mucosa vaginale e dell'utero. La ricca vascolarizzazione della mucosa vaginale rende comunque possibile l'assorbimento di farmaci e ciò può portare ad indesiderati quanto imprevedibili fenomeni di ordine generale. A questo proposito, ha fondamentale importanza la scelta dell'eccipiente: deve consentire una cessione del farmaco lenta e continua, in modo da mantenere, a livello della mucosa interessata, una concentrazione che garantisca per un tempo adeguato l'effetto terapeutico richiesto.

Un eccipiente che fonde rapidamente (eccipienti lipofili per supposte), e rilascia globalmente il farmaco, non è adatto in quanto la massa liquefatta verrebbe drenata dalla secrezione vaginale senza permettere al farmaco di rimanere a contatto con la mucosa per un tempo sufficiente; inoltre, potrebbe produrre effetti indesiderati o dannosi qualora il farmaco fosse rapidamente ed intensamente assorbito.

Gli eccipienti ottimali per gli ovuli sono pertanto quelli che non fondono alla temperatura del corpo, ma si dissolvono gradualmente nella secrezione vaginale, assicurando così un apporto di farmaco continuo e controllato, via via che questo viene drenato o assorbito. Un classico eccipiente è la gelatina glicerinata: gelatina (10 parti), acqua depurata (25 parti), glicerina (65 parti); si possono variare le proprietà di questo eccipiente a seconda dei farmaci che vi vengono incorporati. Ciò allo scopo di adattare la velocità con la quale il farmaco deve essere liberato e per tener conto della sua possibile influenza sulle modalità di gelificazione e quindi sulla consistenza della massa.
Come eccipienti per ovuli possono essere impiegate anche miscele di polietilenglicoli con caratteristiche fisiche diverse ed in varie proporzioni, le cui diverse velocità di dissoluzione nella secrezione vaginale si possono adattare alla velocità con cui i farmaci devono essere rilasciati per le diverse esigenze terapeutiche.

Poiché gli ovuli sono destinati ad un'azione locale, è accettabile una differenza nel contenuto unitario di farmaco in ciascun ovulo. Pertanto, a differenza delle supposte per le quali si considera il fattore di sostituzione, la massa, preparata alla necessaria concentrazione di sostanze attive, va direttamente colata nello stampo ripartendola in ovuli di dimensioni opportune.


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