1 g di farmaco occupa un volume differente da quello occupato da 1 g di eccipiente: è quindi necessario tener conto del fattore di sostituzione. |
(1) Qe = Qs - (Qp · f) |
dove:
Qs = portata dello stampo;
Qp = quantità di principio attivo;
f = fattore di sostituzione corrispondente alla quantità di eccipiente, espressa in grammi, sostituita da 1 g di principio attivo.
Nel caso proposto, f = 0,15 , pertanto applicando la eq. 1, si ha: Qe = 12 - 6 · 0,5 · 0,15 = 11,55
I fattori di sostituzione sono riportati su apposite tabelle, però possono essere determinati sperimentalmente.
Posto, ad es., che si voglia calcolare il fattore di sostituzione di un farmaco A:
ricavando f dalla eq. 1, si ottiene: f = (12 - 11,2)/2,8 = 0,29
Si ponga attenzione all'importanza del fattore di sostituzione. Il riempimento delle valve avviene in modo volumetrico; quindi, ognuna di esse deve contenere la quantità di farmaco richiesta. Se si ragiona ponderalmente e non si considera f, la quantità versata nelle valve dovrà essere poi portata a volume con eccipiente. Infatti, abbiamo visto che con f = 0.15 la quantità di eccipiente da utilizzare è 11.5 g e non i 9 g calcolati ponderalmente.
Esempio: calcolare la quantità di eccipiente necessaria per allestire 10.000 supposte da 2 g contenenti ciscuna 0,5 g di cloralio idrato.
Il calcolo è immediato: 2 × 10.000 - 0,5 × 10.000 = 15 Kg di eccipiente;
considerando il fattore di sostituzione: 2 × 10.000 - 0,5 × 10.000 × 0,15 = 19,25 Kg di eccipiente. Come si vede, con un riempimento volumetrico, se non si considera il fattori di sostituzione, la quantità di eccipiente calcolata non permette di preparare il numero di supposte richiesto.
stampo metallico per supposte. Prima della colatura, lo stampo viene chiuso con due viti a testa zigrinata. |
Dt = K c |
dove:
K = coefficiente crioscopico (K burro di cacao = 10);
c = concentrazione molale (moli di soluto/kg di solvente)
Nell'esempio proposto, il P.M. del cloralio idrato è 165 e quindi, c = 0,5 · 1000/(165 · 1.46)= 2,07; inserendo questo valore nella eq. 2, si trova t = 20,7 ºC. Per compensare l'abbassamento crioscopico (che può produrre un rammollimento della supposta), si può aggiungere cera, in quantità non inferiore al 6%
La scelta dell'eccipiente è quindi molto importante. Come principio generale il p.a. deve essere insolubile o poco solubile nell'eccipiente. Ciò per evitare l'abbassamento del punto di fusione della supposta e per evitare che il p.a., in virtù di un elevato coefficiente di ripartizione, non venga rilasciato facilmente dalla base.
Per la produzione industriale delle supposte, la massa grassa viene fusa ed addizionata ad altri eccipienti ed al principio attivo; la miscela ottenuta viene omogeneizzata e mantenuta in sospensione tramite un agitatore e quindi trasferita in modo automatico alle linee di confezionamento. I contenitori di alluminio (valve) che racchiudono le supposte, vengono appositamente prodotti tramite la stampa e la saldatura di due fogli di alluminio. Nelle valve appena forate viene iniettata a pressione la sospensione proveniente direttamente dall'impianto di preparazione. Il raffreddamento avviene in modo graduale; le valve vengono sigillate, tagliate e inviate all'astucciatrice.
Saas 15 - macchina automatica per la produzione di supposte in alveoli di alluminio e di materiale plastico termoformabile (brevetto Sarong - www.sarong.it). |
Un eccipiente che fonde rapidamente (eccipienti lipofili per supposte), e rilascia globalmente il farmaco, non è adatto in quanto la massa liquefatta verrebbe drenata dalla secrezione vaginale senza permettere al farmaco di rimanere a contatto con la mucosa per un tempo sufficiente; inoltre, potrebbe produrre effetti indesiderati o dannosi qualora il farmaco fosse rapidamente ed intensamente assorbito.
Gli eccipienti ottimali per gli ovuli sono pertanto quelli che non fondono alla temperatura del corpo, ma si dissolvono gradualmente nella secrezione vaginale, assicurando così un apporto di farmaco continuo e controllato, via via che questo viene drenato o assorbito. Un classico eccipiente è la gelatina glicerinata: gelatina (10 parti), acqua depurata (25 parti), glicerina (65 parti); si possono variare le proprietà di questo eccipiente a seconda dei farmaci che vi vengono incorporati. Ciò allo scopo di adattare la velocità con la quale il farmaco deve essere liberato e per tener conto della sua possibile influenza sulle modalità di gelificazione e quindi sulla consistenza della massa.
Come eccipienti per ovuli possono essere impiegate anche miscele di polietilenglicoli con caratteristiche fisiche diverse ed in varie proporzioni, le cui diverse velocità di dissoluzione nella secrezione vaginale si possono adattare alla velocità con cui i farmaci devono essere rilasciati per le diverse esigenze terapeutiche.
Poiché gli ovuli sono destinati ad un'azione locale, è accettabile una differenza nel contenuto unitario di farmaco in ciascun ovulo. Pertanto, a differenza delle supposte per le quali si considera il fattore di sostituzione, la massa, preparata alla necessaria concentrazione di sostanze attive, va direttamente colata nello stampo ripartendola in ovuli di dimensioni opportune.
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Marcello Guidotti, copyright 2003-2004-2009
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