Dal punto di vista farmacologico, la penetrazione dei princìpi attivi contenuti nei colliri, avviene essenzialmente attraverso la ricca vascolarizzazione del sacco congiuntivale.
La penetrazione attraverso la cornea è invece più selettiva ed è influenzata da vari fattori sui quali non si soffermeremo.
1. cornea: prima lente dell'occhio, molto trasparente, posta davanti all'iride; 2. umor acqueo: il liquido che conferiece pressione all'occhio; 3. iride: il diaframma colorato dell'occhio, delimita la pupilla; 4. cristallino: seconda lente dell'occhio (focalizzazione); 5. umor vitreo: un "gel" di sostegno; 6. retina: è la parte nervosa, il supporto che raccoglie i segnali ottici; 7. sclera: la struttura di sostegno; 8. nervo ottico: il collegamento al cervello; 9. congiuntiva: ricopre la sclera (non disegnata in figura) |
Come eccipienti per colliri, si possono impiegare la vaselina e l'olio d'oliva, addizionati con lanolina per incorporarvi un pò d'acqua; si possono anche utilizzare polietilenglicoli o emulsioni A/O o O/A. Per gli emulsionanti, i non ionici presentano una migliore tollerabilità.
Inoltre, come requisiti essenziali, sono richiesti:
Normalmente il pH lacrimale è attorno a 7,2-7,4. Il paziente riferisce sensazione di benessere quando il collirio è alcalino. Normalmente le lacrime artificiali (v. avanti) sono a pH tamponato. È possibile trovare anche colliri a pH variabile; tuttavia, occorre sottolineare due punti:
tensione superficiale nell'occhio secco: una delle funzioni fondamentali dei sostituti lacrimali è quella di ripristinare una normale tensione superficiale. Si tratta della capacità propria dello strato mucoso di permettere alla fase acquosa di distendersi sull'epitelio.
La tensione superficiale dei colliri per soddisfare tale funzione dovrebbe aggirarsi teoricamente attorno a 42 dyne/cm (tensione superficiale del muco idrofilico oculare sull'epitelio corneale). Quella della fase acquosa sulla fase mucinica è di circa 6 dyne/cm. I migliori sostituti lacrimali oggi garantiscono valori attorno a 50 dyne/cm.
Le lacrime artificiali sono soluzioni saline normalmente al 0,9% di NaCl e KCl tamponata al 7,2-8,0 pH.
La funzione di queste soluzioni è fondamentalmente umidificante e mucomimetica (mimano le funzioni dello strato mucoproteico).
- soluzioni ben tollerate;
- soluzioni atossiche, anche se applicate con frequenza;
- soluzioni con periodo di ritenzione lungo in sede locale;
- non devono influenzare la visione;
- non devono ostacolare le normali secrezioni muco-lipidiche-acquose;
- non devono ostacolare l’osmolarità corneale e il suo metabolismo;
- non devono emulsionare i lipidi;
- devono possedere la minor concentrazione possibile di conservanti.
- garantire l'idrofilìa dell'epitelio;
- assicurare la cattura degli inquinanti lipidici e renderli idrofilici;
- proferire viscosità alla lacrimazione;
- permettere allo strato lipidico di disporsi rapidamente sullo strato acquoso.
Due fattori importanti ed ineliminabili, diminuiscono l'efficacia delle lacrime artificiale, con conseguente notevole riduzione della capacità umettante e umidificante della lacrima artificiale:
- lacrimazione riflessa (ulteriore diluizione della soluzione);
- ammiccamento riflesso creato dall'applicazione del collirio sul sacco congiuntivale.
A 90 secondi dall'applicazione nel sacco congiuntivale di pazienti in cui era stato instillato il prodotto, si sono ritrovati solo:
- 3% di soluzione fisiologica,
- 5% di soluzione alcool polivilinico,
- 10% di soluzione metil cellulosa.
Secondo gli studi, il BUT (Break Up Time = tempo di rottura del film lacrimale)- dopo instillazione di lacrime artificiali - può incrementare e rimanere stabile fino a 120 minuti.
Come lacrime artificiali, si possono utilizzare:
metilcellulosa: usata fin dal 1945 può essere utilizzato a varie concentrazioni dallo 0,5 all’1%. E' atossica, inerte, con pH stabile. Ha un indice di rifrazione (a concentrazione 1%) simile al quello lacrimale.
Per 10-20’ ha buon effetto lubrificante. Incrementa il BUT di un fattore pari a 1,4 (questo valore potrebbe aumentare se si portasse la concentrazione della metilcellulosa a 1,5%, ma si preferisce evitare per via degli effetti di intorpidimento della visione e delle crosticine sulle ciglia).
A concentrazioni elevate le soluzioni contenenti metilcellulosa rallentano i processi di cicatrizzazione delle lesioni corneali.
Rispetto agli altri elementi umettanti, la metilcellulosa è la sostanza che più rimane in sede. Per questo viene usata nei casi medio gravi di ipo-secrezione o alterazine del lipidico-mucinico.
Dalle modifiche strutturali della metilcellulosa derivano: idrossimetilcellulosa e carbossimetilcellulosa.
idrossipropilcellulosa: È un derivato della cellulosa con migliori proprietà di superficie. E' considerato relativamente migliore degli altri preparati di cellulosa. Dà buona soluzione ai sintomi di secchezza oculare. Unico neo, la tensione superficiale alta: 60 dyne/cm che aumenta il BUT ma riduce la bagnabilità.
alcool-polivilinico: la concentrazione mediamente usata varia dall'1,4 al 3% (è atossico anche a concentrazioni del 10%). Ha buona funzione viscosante ma soprattutto idratante. Ha una buona tensione superficiale 46 dyne/cm e quindi costituisce una buona soluzione a fini idratanti. L’alcool polivilinivo possiede alcune proprietà simili a quelle dello strato mucinico: riduzione della tensione lacrime/aria e della tensione lacrime/epitelio. Ha buona funzionalità in soluzioni a pH alcalino.
Dagli ultimi studi risulta che il tempo di ritenzione a livello oculare è leggermente maggiore rispetto a quello dei derivati della cellulosa. E' un buon sostituto dello strato mucinico e acquoso.
polietilenglicole: È un agente viscosante con una buona azione aderente sull’epitelio e sulla fase acquosa. Sostituisce molto bene lo strato mucoide.
condroitin solfato: È una sostanza viscoelastica. La sua viscosità è inferiore a quella della metilcellulosa. Ma è più affine alla struttura cellulare epiteliale. Nei trattamenti di pazienti con CCS infatti, si sono ottenute risposte soggettive e oggettive migliori rispetto a quelle risultate dall’uso di colliri a base di acido ialuronico, alcool polivinilico, metilcellulosa.
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 |
Marcello Guidotti, copyright 2003
questa pagina può essere riprodotta su qualsiasi supporto o rivista purché sia citata la fonte e l'indirizzo di questo sito (ai sensi degli artt. 2575 e 2576 cc. Legislazione sul diritto d'autore). Le fotografie sono tratte da siti web e sono, o possono ritenersi, di pubblico dominio purché utilizzate senza fini di lucro. Le immagini di prodotti presenti nel sito hanno unicamente valenza esemplificativa oltre che, eventualmente, illustrare messaggi fuorvianti e non vi è alcun richiamo diretto o indiretto alla loro qualità e/o efficacia il cui controllo è affidato alle autorità regolamentatorie.