preparazioni dermatologiche

Le preparazioni destinate ad uso locale sono: unguenti, pomate, creme, lozioni, gel, schiume.

classificazione delle preparazioni dermatologiche secondo la F.U. XI

Secondo la F.U., le pomate non sono definite e vengono implicitamente suddivise in unguenti e creme, comprese tra le preparazioni semisolide per applicazione cutanea.

Le preparazioni semisolide per applicazione cutanea sono destinate al rilascio locale o transdermico di princìpi attivi, oppure hanno azione emolliente o protettiva. Hanno aspetto omogeneo.
Le preparazioni semisolide per applicazione cutanea sono costituite da una base semplice o composta in cui, usualmente, sono disciolti o dispersi uno o più princìpi attivi. Secondo la sua composizione, la base può influenzare l'azione della preparazione.

Le basi possono essere costituite di sostanze naturali o sintetiche e possono essere sistemi a una fase o multifase. Secondo la natura della base la preparazione può avere carattere idrofilo o idrofobo (lipofilo), può contenere additivi adatti come antimicrobici, antiossidanti, stabilizzanti, emulsionanti, addensanti e sostanze che aumentano l'assorbimento.
Le preparazioni destinate all'uso su larghe ferite aperte o su pelle gravemente danneggiata sono sterili.

Si possono distinguere varie categorie di preparazioni semisolide per applicazione cutanea:

Secondo la loro struttura, unguenti, creme e geli generalmente hanno un comportamento viscoelastico ed un carattere non newtoniano, presentando un flusso plastico, pseudoplastico, dilatante (le paste); tutte queste preparazioni possono presentare caratteristiche tixotropiche.

unguenti: un unguento è costituito da una base monofasica in cui possono essere disperse sostanze solide o liquide.

creme: le creme sono preparazioni multifase costituite da una fase lipofila e da una fase acquosa.

gel: sono costituiti da liquidi gelificati con opportuni gelificanti.

paste: sono preparazioni semisolide per applicazioni cutanee che contengono, finemente dispersi nella base, solidi in grandi proporzioni.

cataplasmi: costituito normalmente da impasti di amidi, mucillagini e oli, in cui sono dispersi princìpi attivi solidi o liquidi. Si applicano, possibilmente a caldo, direttamente sulla pelle.

impiastri medicati: sono preparazioni flessibili (cerotti medicati) che contengono uno o più princìpi attivi. Sono destinati ad uso topico e sono preparati per mantenere i princìpi attivi in stretto contatto con la pelle così che possono essere assorbiti lentamente oppure agire come protettivi o cheratolitici.
Gli impiastri medicati sono costituiti da una base adesiva, che può essere colorata, contenente uno o più princìpi attivi, spalmata come strato uniforme su un appropriato supporto fatto di prodotti naturali o sintetici. Non è irritante o sensibilizzante per la pelle. Lo strato adesivo è protetto con un adatto rivestimento che si toglie prima di applicare l'impiastro alla pelle. Quando si toglie, lo strato protettivo non deve staccare la preparazione dello strato esterno di sostegno. Gli impiastri medicati sono presentati in una varietà di misure adatte al loro uso previsto oppure in fogli più grandi da tagliare prima dell'uso. Aderiscono saldamente alla pelle applicando una lieve pressione e possono essere tolti senza causare danno apprezzabile.

separatore animato

schiume medicate: sono preparazioni costituite da grandi volumi di gas disperso in un liquido generalmente contenente uno o più princìpi attivi, un tensioattivo che assicuri la loro formazione e vari altri eccipienti. Sono di solito destinate ad essere applicate sulla cute o sulle mucose.
Le schiume medicate si formano generalmente al momento della somministrazione da una preparazione liquida contenuta in un contenitore pressurizzato, dotato di un dipositivo costituito da una valvola e da un tasto a pressione, adatto per l'erogazione della schiuma.
Le schiume medicate destinate ad essere impiegate su pelle gravemente lesa e su ferite aperte, sono sterili.

classificazione delle basi per uso dermatologico

la classificazione delle basi è correlata alle loro caratteristiche chimico fisiche: si possono avere basi idrofile o idrofobe, sia in forma monofasica che emulsionata.

Gli eccipienti lipofili monofasici sono sostanze non emulsionate che possono essere distinte in:

Gli eccipienti idrofili monofasici sono generalmente sostanze ad elevato P.M., tipo i PEG (polietilenglicoli), i gel, ecc.

Gli eccipienti idrofili bifasici sono costituiti da:

tecniche di preparazione

Industrialmente le preparazioni solide vengono lavorate utilizzando apposite impastatrici. In alcuni casi è necessario operare termicamente per mantenere i componenti allo stato fluido. Tutte queste preparazioni richiedono una preventiva setacciatura delle polveri in modo che nel prodotto non siano presenti granuli abrasivi. Si può comunque raffinare il preparato facendolo passare in una raffinatrice a cilindri (v. figura a sinistra): consiste di tre cilindri rotanti, parallelati in modo che la distanza tra il primo e secondo rullo sia inferiore a quella tra il secondo ed il terzo; la velocità di rotazione dei rulli aumenta da sinistra verso destra. L'azione di riduzione delle particelle è dovuta sia all'azione combinata di compressione, prodotta dai rulli, sia allo stiramento generato per effetto delle diverse velocità di rotazione.raffinatrice

Nel caso delle emulsioni, occorrerà eomogeneizzare il tutto in modo da ridurre il più possibile le dimensioni delle particelle e sfavorire quindi il processo di separazione delle fasi. Per questo scopo, si usano appositi omogeneizzatori.

cold cream

Si fa risalire a Galeno la preparazione di una crema composta dalla fusione di cera d'api, nella quale, dopo aver aggiunto 3 parti di olio d'oliva nel quale erano stati messi in infusione petali di rosa, veniva incorporata la maggior quantità d'acqua possibile. Questa prerparazione fu inclusa nella Farmacopea Londinese (1618), e nel 1914 venne modificata con l'aggiunta di una piccola quantità di borace. La particolarità di questa crema, pur essendo a base grassa, è la notevole azione rinfrescante dovuta all'evaporazione dell'acqua. Per questa ragione, le venne dato il nome di cold cream (in effetti, tutte le creme e pomate hanno una certa azione rinfrescante, ma il nome cold cream è riferito specificamente a questa preparazione).

La crema formulata secondo la ricetta in tabella a destra, è un'emulsione A/O bianca, lucida, priva di granulosità e facilmente spalmabile. La sua particolarità è costituita dalla presenza del borace che idrolizzandosi secondo lo schema di reazione in basso, libera degli ioni ossidrile che neutralizzaano gli acidi grassi liberi (presenti nella cera d'api) formando così un sapone alcalino che funziona da emulsionante: dunque il tensioattivo non viene aggiunto in quanto si produce durante la formazione dell'emulsione. La quantità di borace è all'incirca il 6% della cera d'api. La preparazione viene effettuata a caldo in modo da fondere la cera ed a questa si addiziona l'olio e l'acqua contenenete il borace.
cera d'api 20.0 g
olio minerale 50.0 g
borace 12.0 g
acqua, aromatizzante q.b. a 100 g

B4O7-2 + 7H2O doppia freccia 2[B(OH)4] - + 2 H3BO3

2[B(OH)4] - doppia freccia 2 H3BO3 + 2OH -


due tipiche preparazioni dermatologiche a freddo

potassio ioduro g 2,50
sodio tiosolfato g 0,10
vaselina q.b. a g 30,0
S. per applicazioni locali
Questa preparazione si esegue solubilizzando i due sali nella minima quantità d'acqua necessaria. Poiché la paraffina (vaselina) è idrofoba, si fà assorbire la soluzione salina ad una analoga quantità di lanolina anidra. Successivamente si addiziona la vaselina mescolando fino a completa omogeneizzazione.

zinco ossido
olio di vaselina anag 3
vaselina filante g 24,0
S. per applicazioni locali
Questa preparazione è simile al prodotto commerciale pasta di Fissan® : è indicata per proteggere con una pellicola protettiva la pelle del bambino dall'umidità presente nel pannolino bagnato. In questo caso, l'ossido di zinco (che fornisce il componente del film protettivo) non è solubile in acqua e quindi, a differenza della preparazione precedente, lo si deve incorporare direttamente nella vaselina. Prima, però, con una spatola si leviga su piastra di marmo l'ossido di zinco lubrificandolo con una pari quantità di olio di vaselina (paraffina liquida), poi si miscelano la vaselina liquida e la vaselina filante.


polveri1 polverizzazione industriale2 sospensioni3 caratteristiche e proprietà delle emulsioni4 metodi per la preparazione delle emulsioni5 liofilizzazione6 granulati7 compresse8 capsule9 preparazioni iniettive10 colliri11 preparazione di soluzioni isotoniche12 preparazioni per aerosol13 supposte e ovuli vaginali14 15
home page HOME PAGE

Marcello Guidotti, copyright 2003-2005
questa pagina può essere riprodotta su qualsiasi supporto o rivista purché sia citata la fonte e l'indirizzo di questo sito (ai sensi degli artt. 2575 e 2576 cc. Legislazione sul diritto d'autore). Le fotografie sono tratte da siti web e sono, o possono ritenersi, di pubblico dominio purché utilizzate senza fini di lucro. Le immagini di prodotti presenti nel sito hanno unicamente valenza esemplificativa oltre che, eventualmente, illustrare messaggi fuorvianti e non vi è alcun richiamo diretto o indiretto alla loro qualità e/o efficacia il cui controllo è affidato alle autorità regolamentatorie.