Il sistema giuridico negli Stati Uniti d'America

Gli Stati Uniti sono una Repubblica federale di tipo presidenziale. Nell'esperienza statunitense, Federazione e Stati mantengono diverse sfere di competenze, i cui confini, tuttavia, non sono mai stati fissati in maniera rigida ed assoluta. La miglior sintesi della divisione dei poteri fra Stati e Federazione è probabilmente contenuta nel decimo emendamento alla Costituzione, in base al quale i poteri che non sono espressamente attribuiti al Governo federale e che non sono dalla stessa Costituzione sottratti alla competenza dei singoli Stati, sono riservati a questi ultimi.
In particolare, tra i poteri sottratti alla competenza degli Stati e attribuiti espressamente al Congresso, così come previsto all'articolo 1, sezione 8 della Costituzione, vale la pena menzionare, tra gli altri, quello di imporre e percepire le tasse, di regolare il commercio internazionale e tra i vari Stati della federazione, di legiferare in materia fallimentare, di gestire il sistema postale, di costituire tribunali di grado inferiore rispetto alla Corte Suprema e di legiferare in materia di proprietà intellettuale.
I singoli Stati, tuttavia, con il consenso espresso del Governo e nei limiti posti da quest'ultimo, godono di una autonoma potestà legislativa. In linea di principio, può dirsi, per concludere, che nel sistema federale statunitense gran parte del diritto privato è di competenza statale. La Costituzione degli Stati Uniti adottata nel 1789 ed emendata solo raramente da allora, è la legge suprema del Paese. Essa prevede tre rami separati del governo:

- Il potere legislativo (Articolo 1)
- Il potere esecutivo (Articolo 2)
- Il potere giudiziario (Articolo 3)

I tre rami del governo federale operano nell'ambito di un sistema costituzionale noto con il nome di "checks and balances", sulla base del quale ciascuno di essi è formalmente separato dagli altri due e ha l'autorità, sancita dalla Costituzione, di controllare le azioni degli altri. Con una certa approssimazione, si può affermare che l'organizzazione dei singoli Stati riproduce quella federale appena descritta:

- il potere legislativo statale è esercitato da un'assemblea bicamerale;
- il potere esecutivo è accentrato nelle mani del Governatore;
- il potere giudiziario è esercitato dalle corti supreme, o corti di ultima istanza.

1) Il Potere Legislativo Federale

Congresso Stati UnitiIl Congresso (v. foto a destra), organo legislativo nazionale degli Stati Uniti, è composto da due camere:

- il Senato (Senate);
- la Camera dei Rappresentanti (House of Representatives).

Ogni Stato ha due senatori eletti per sei anni. Ogni due anni si svolgono le elezioni per rinnovare i due terzi del Senato. I rappresentanti vengono eletti da distretti locali all'interno degli Stati. Ad ogni Stato è assegnato un numero di rappresentanti proporzionato alla popolazione. Le elezioni per il rinnovo di tutta la Camera si svolgono ogni due anni. Per diventare legge, un disegno di legge deve essere approvato da entrambe le Camere e dal Presidente.
Se il Presidente non firma o oppone il proprio veto, il disegno di legge può ugualmente essere promulgato con il voto favorevole dei due terzi di ciascuna Camera (questo rende ragione delle difficoltà del Presidente quando la maggioranza delle Camere non appratiene al suo partito - NdR).
Ogni Camera istituisce Commissioni formate dai suoi membri e organizzate per l'esame di tematiche specifiche (il sistema è simile a quello della Repubblica Italiana - NdR). Compito delle Commissioni è di redigere disegni di legge, esercitare un controllo generale sugli enti e i programmi governativi, applicare leggi per lo stanziamento di fondi per le attività di governo e vigilare sulla gestione dei programmi federali.

2) Il Potere Esecutivo Federale

white House Il Presidente degli Stati Uniti è eletto ogni quattro anni e la Costituzione stabilisce che non possa ricoprire l'incarico per più di due mandati. Dopo l'elezione il Presidente nomina un gabinetto, ciascun membro del quale deve essere confermato a maggioranza dal Senato. Ogni membro del governo è a capo di un ministero. Del gabinetto fanno parte, ad esempio, il Segretario di Stato (Ministro degli Esteri), il Segretario alla Difesa, il Segretario del Tesoro, e il Ministro della Giustizia (Attorney General).

Il Presidente, il gabinetto e gli altri componenti dell'amministrazione presidenziale hanno il compito di dirigere il ramo esecutivo del governo e di promulgare e applicare le leggi. Il Ministro di Giustizia ha l'incarico di sovraintendere a tutti i processi penali, rappresentare gli interessi legali dello Stato nelle cause civili, e amministrare il Bureau of Prisons (Amministrazione carceraria), il Marshals Service e vari altri uffici di ordine pubblico.

A livello locale a capo di ciascuno dei distretti giudiziari federali si trova il Procuratore degli Stati Uniti. Nominato dal Presidente degli Stati Uniti, questi risponde al Ministro della Giustizia. Il Ministro della Giustizia non ha alcun ruolo nell'amministrazione e nella gestione economica dei tribunali federali. Il ramo giudiziario comunica separatamente e direttamente con il Congresso su questioni legislative e di stanziamento di fondi.

3) Il Potere Giudiziario Federale

Il potere giudiziario federale è un ramo completamente separato ed autonomo. Il potere giudiziario ha il compito di interpretare e stabilire la costituzionalità delle leggi federali e di risolvere le controversie riguardanti tali norme.
La Costituzione garantisce l'indipendenza del potere giudiziario stabilendo che:

- i giudici federali, nominati secondo l'art. III della Costituzione, possono restare in carica a vita e possono essere destituiti solo in seguito a "impeachment" e solo qualora il Congresso abbia accertato atti di tradimento, corruzione, o altri gravi reati a loro carico;
- la retribuzione dei giudici federali nominati secondo l'art. III della Costituzione non può essere ridotta durante la loro permanenza in carica: dunque, né il Presidente, né il Congresso hanno alcuna facoltà di ridurre lo stipendio dei giudici federali. Queste due salvaguardie consentono ad un organo giudiziario indipendente di deliberare senza vincoli imposti da influenze politiche o passioni popolari.

L'art. III della Costituzione stabilisce, altresì, che il potere giudiziario degli Stati Uniti è affidato ad una Corte Suprema ed a tanti tribunali di ordine inferiore quanti il Congresso stabilirà all'occorrenza.

4) Le Fonti del Diritto

Alla luce della particolare complessità del sistema giuridico statunitense, può essere utile offrire una sintesi semplificata della gerarchia delle fonti del diritto negli Stati Uniti:

-la Costituzione degli Stati Uniti rappresenta il diritto supremo del Paese, al quale tutte le altri fonti sono subordinate;
-i Trattati, sottoscritti dal Presidente degli Stati Uniti e approvati dai due terzi del Senato, hanno la stessa autorità delle leggi federali e sono subordinati alla sola Costituzione;
-le leggi federali, emanate dal Congresso, sono subordinate solo alla Costituzione;
-le costituzioni statali, rappresentano la massima autorità normativa all'interno di ciascuno Stato nel quale sono state emanate, ma sono tuttavia, subordinate alle leggi federali;
-le leggi statali, emanate dai rispettivi organi legislativi locali, sono subordinate sia alla costituzione statale che alle leggi federali; rivestono, tuttavia, notevole importanza, all'interno degli Stati, in tutti quei settori del diritto che la Costituzione degli Stati Uniti non ha espressamente riservato al Congresso.

5) La Struttura dei Tribunali Federali (vedi suddivisione 5.1, 5.2 e 5.3)

Salvo alcune eccezioni di rilievo, la competenza dei tribunali federali si estende ad un'ampia varietà di casi. Gli stessi giudici federali si occupano di procedimenti civili e penali, di controversie che rientrano nel settore del diritto pubblico e privato, di cause riguardanti persone fisiche, giuridiche ed organismi governativi, di ricorsi in appello a seguito di provvedimenti di enti amministrativi e di questioni regolate dalla legge o dal diritto consuetudinario (equity).

Non esistono corti costituzionali separate, dal momento che ogni tribunale ha competenza in merito alla costituzionalità delle leggi federali e di altri atti dello Stato cui si faccia riferimento nel corso dei procedimenti istituiti davanti ad esso. In linea di principio, i tribunali federali sono competenti a giudicare i casi che riguardano il governo degli Stati Uniti o i suoi rappresentanti, la Costituzione degli Stati Uniti o le leggi federali, oppure controversie tra Stati o tra gli Stati Uniti e i governi stranieri.

6) La Giurisdizione Statale

Pur trovandosi in tutti gli Stati, i tribunali federali non sono gli unici fori a disposizione di chi intende promuovere un'azione legale. Al contrario, la stragrande maggioranza delle controversie portate davanti ai giudici statunitensi si svolgono nei tribunali statali, sistemi a parte istituiti in ciascuno dei 50 Stati. La maggior parte dei sistemi giudiziari statali sono strutturati in tribunali di prima istanza con competenza generale, Corti d'Appello intermedie e una Corte Suprema dello Stato. Essi possono, altresì, prevedere tribunali di ordine inferiore per questioni specifiche, tribunali di contea, tribunali comunali, tribunali per questioni di piccola entità o giudici di pace chiamati a risolvere controversie minori. L'organizzazione delle corti statali varia, tuttavia, da Stato a Stato, così come la stessa denominazione delle corti.
Nello Stato di New York, ad esempio, la corte di ultima istanza non si chiama Corte Suprema, come avviene nella stragrande maggioranza degli altri Stati, ma è denominata Court of Appeals. La competenza attribuita ai tribunali statali è decisamente superiore a quella prevista in favore dei tribunali federali. Ad esempio, è davanti ai tribunali statali che si svolgono le cause di divorzio e quelle per l'affidamento dei minori, le questioni relative a successioni ed eredità, le cause immobiliari e quelle che coinvolgono minori, oltre alla maggior parte delle cause penali, le controversie contrattuali, le violazioni del codice stradale e le cause per lesioni personali.

È importante sottolineare che i tribunali federali e statali sono tenuti a riconoscere "piena fiducia e credito" alle rispettive sentenze. La "Supremacy Clause" della Costituzione stabilisce, tuttavia,che in caso di conflitto, le leggi federali prevalgano su quelle statali.

7) Il Sistema Processuale

La caratteristica principale del sistema giudiziario statunitense è, senza dubbio, costituita dal principio dell'iniziativa delle parti, noto come "adversary principle".
Altra caratteristica rilevante è la presenza della giuria, che ha comportato una separazione assai netta tra questione di fatto e questione di diritto: la prima di competenza della giuria, mentre la seconda di competenza esclusiva del giudice. Di qui lo svilupparsi del sistema delle impugnazioni, che si svolgono in sede di appellate jurisdiction e riguardano le sole questioni di diritto.
Le questioni di fatto sono, invece, lasciate alla decisione delle corti di primo grado. La Costituzione degli Stati Uniti garantisce la presenza della giuria sia nel processo civile che in quello penale.

Un altro aspetto interessante del sistema processuale americano è il ruling power attribuito alle corti; si tratta, in sostanza, del potere riconosciuto a ciascuna corte di autodisciplinare la propria procedura. Questo consente un più rapido ed efficiente emendamento delle regole procedurali, qualora se ne presentasse la necessità. Sempre in tema di norme procedurali, la Corte Suprema ha promulgato nel 1983 le Federal Rules of Civil Procedure che rappresentano il modello processuale seguito dalla pressoché totalità delle corti statali. Esse possono essere considerate, a tutti gli effetti, il vero codice di procedura civile americano.

Accanto alle codificazioni redatte direttamente dalle corti, un importante ruolo di fonte del diritto processuale spetta, infine, a diversi statutes che direttamente o indirettamente coinvolgono aspetti di procedura.

- La Struttura del Processo:

Lo svolgimento del processo civile statunitense prevede, in linea generale, le seguenti fasi:

- Notifica dell'atto di citazione (Service of process);
- Scambio di note difensive (Pleadings);
- Fase predibattimentale (Pre-trial);
- Dibattimento (Trial);
- Sentenza (Judment).

In linea di principio, il fulcro del sistema processuale risiede nella fase dibattimentale, dominata dall'iniziativa probatoria delle parti (adversary system) e concentrato in un'unica udienza davanti ad un giudice che ha la sola funzione di garantire la correttezza del contraddittorio e il rispetto delle norme di procedura, ma privo di poteri istruttori. Da un punto di vista prettamente pratico, tuttavia, solo una minima parte delle cause portate davanti ad un tribunale si protraggono sino al dibattimento: la maggior parte viene risolta nella fase predibattimentale, in via transattiva. È proprio in questa fase che gli avvocati di parte si preparano e preparano i testimoni al dibattimento, entrando in possesso, attraverso una serie di attività istruttorie, delle informazioni e dei documenti probatori intorno ai quali si svolgerà il trial.

Oltre a questa funzione preparatoria, la fase pre-trial svolge l'ulteriore funzione di offrire importanti sbocchi per la soluzione extradibattimentale della controversia. La fase predibattimentale si svolge sotto la direzione del giudice, che è di regola diverso da quello che interverrà in fase di dibattimento. Il suo ruolo è principalmente quello di garantire che le parti rispettino le norme. A questo scopo, i giudici sono dotati di poteri sanzionatori particolarmente efficaci che possono prevedere anche la comminazione di multe e addirittura l'incarcerazione per chi tiene un comportamente oltraggioso alla corte. Aspetto decisamente interessante di questa fase del processo statunitense è la possibilità per gli avvocati di intrattenere intensi rapporti con i testimoni in assoluta assenza delgiudice. Gli avvocati sono i veri protagonisti del Processo. È questa la ragione principale della estrema onerosità delle cause negli Stati Uniti: il coinvolgimento di più avvocati nella delicata fase pre-trial e la conseguente necessità per costoro di svolgere una serie di attività finalizzate alla raccolta del maggior numero di testimonianze possibili, fa sì che i costi aumentino vertiginosamente.
Il dibattimento è informato al principio della oralità: ciascuna parte, tramite il proprio avvocato, introduce alla corte la propria tesi processuale formulando un discorso introduttivo. Segue, quindi,la fase dell’assunzione delle prove, le cui regole sono stabilite in maniera molto precisa e dettagliata dalla law of evidence, che disciplina sia il processo penale che quello civile. Il potere di ammettere o escludere una prova è di esclusiva competenza del giudice.

La fase più delicata ed importante dell'intero dibattimento è l'escussione dei testimoni. Ciascuna parte fornisce al giudice un elenco dei testimoni che intende chiamare a deporre. Al termine dell'interrogatorio, la controparte ha diritto a controinterrogare il testimone. Lo scopo è, evidentemente, quello di dimostrarne la inattendibilità. Esaurito il controinterrogatorio, la parte che aveva introdotto il testimone ha la facoltà di procedere ad un nuovo ed ultimo interrogatorio volto a ristabilire la credibilità del proprio teste.
Terminata la fase dell'assunzione probatoria, le parti pronunciano le rispettive perorazioni finali in attesa di ricevere il verdetto della giuria.

8) Il Recupero dei Crediti

L'azienda italiana che intende investire ed esportare negli Stati Uniti può trovarsi nella spiacevole condizione di dover recuperare un credito nei confronti di un proprio cliente, del proprio distributore americano o del proprio agente commerciale negli USA. In questi casi, le possibilità disuccesso sono strettamente legate al rispetto di alcune importanti regole, che provvediamo ad esporre brevemente qui di séguito. Per limitare al massimo i rischi connessi ad un possibile contenzioso commerciale negli Stati Uniti, è estremamente importante verificare preventivamente l'affidabilità e la solvibilità del partner statunitense, prima di procedere alla conclusione di un qualunque accordo commerciale. La redazione di un contratto scritto, poi, che disciplini in maniera dettagliata ogni aspetto del rapporto, rappresenta, probabilmente, la forma più sicura di garanzia a disposizione dell'azienda italiana intenzionata ad avviare una relazione commerciale con un partner statunitense. Negli Stati Uniti, infatti, in caso di contratto lacunoso, la legge, se le parti non dispongono diversamente, non interviene in loro aiuto ma lascia che la soluzione, se possibile, sia raggiunta in tribunale, con evidente perdita di tempo e di denaro. Particolare attenzione va, altresì, riposta nella scelta del mezzo di pagamento da utilizzare, valutando l'opportunità di ricorrere al credito documentario, alla "stand by letter of credit", o meglio ancora, al pagamento in via anticipata o contro documenti. Molto frequente negli Stati Uniti è anche il ricorso alle garanzie fideiussorie e alle cosiddette "promissory notes", sorta di pagherò cambiario.
Esiste, infine, una particolare forma di garanzia ("security interest"), che non ha riscontro nell'ordinamento italiano, ma che può risultare molto vantaggiosa qualora si rendesse necessario procedere al recupero forzoso del proprio credito, in quanto attribuisce al suo titolare una sorta di prelazione su tutti od alcuni dei beni mobili del debitore. Qualora, nonostante gli accorgimenti di cui sopra, si rendesse necessario procedere al recupero del credito, il suggerimento è di rivolgersi ad un qualificato Studio Legale negli Stati Uniti in grado di gestire un contenzioso di questo tipo.
L'avvocato americano prenderà visione della documentazione relativa al rapporto contrattuale in oggetto, per poi, procedere all'invio di una lettera di sollecito di pagamento. Il vantaggio di avvalersi di un avvocato americano in grado di operare sul territorio statunitense è notevole, soprattutto alla luce degli scarsi margini di successo di cui godono, invece, i solleciti provenienti da studi legali stranieri. Nel caso in cui la lettera di sollecito non dovesse sortire gli effetti desiderati, occorrerà valutare con estrema attenzione, insieme al proprio legale, l'opportunità o meno di procedere nella causa. La situazione finanziaria-patrimoniale del debitore svolgerà, come ovvio, un ruolo determinante nella scelta, considerati i costi a cui si può andare incontro, avviando una causa legale negli Stati Uniti. Qualora la prospettiva di procedere si presenti, comunque, vantaggiosa per l'azienda italiana, per la presenza nel patrimonio del debitore di cespiti aggredibili, potrebbe risultare conveniente stabilire con quest'ultimo un piano stragiudiziale di rientro del debito. In caso contrario, l'alternativa sarà l'avvio di una vera e propria azione in giudizio. Nel caso si dovesse raggiungere un accordo stragiudiziale con il debitore, questo potrebbe assumere il contenuto più vario, prevedendo, ad esempio, una semplice dilazione del pagamento oppure una riduzione concordata del debito. Il vantaggio, non indifferente in questi casi, sarà,comunque, quello di aver evitato il ricorso al tribunale con i relativi costi.
Se il credito non è contestato è possibile, infine, avvalersi di una procedura molto rapida, prevista dalla normativa vigente in tutti gli Stati, attraverso la quale il creditore ottiene un titolo immediatamente esecutivo nei confronti del debitore, che gli consente di avviare l'azione esecutiva nei confronti di quest'ultimo, senza dover attendere i tempi necessariamente più lunghi di un giudizio ordinario. In caso contrario, sarà necessario affidarsi al procedimento ordinario, di cui abbiamo fatto cennonei precedenti paragrafi.


sistema legislativo italiano e glossario giuridico1 Costituzione della Repubblica Italiana2 il Parlamento europeo3 l'Accordo di Schengen4 5 criteri per l'interpretazione delle leggi6
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