assorbimento dei farmaci attraverso la cute

L'assorbimento attraverso la pelle offre il vantaggio di permettere alle sostanze assorbibili con cui entra in contatto di entrare direttamente nel circolo sanguigno, evitando interferenze da parte dello stomaco o dell'intestino e limitando eventuali danni alla parete gastrica. La penetrazione percutanea di una determinata sostanza chimica dipende da numerosi fattori, legati alla sostanza stessa, alle modalità di contatto ed in parte alle caratteristiche individuali ed ambientali.

Per superare in parte queste limitazioni nell'assorbimento, si utilizzano enhancers cioé sostanze in grado di modificare reversibilmente le caratteristiche di barriera della cute agendo in più modi: incrementando la diffusibilità della sostanza all'interno della barriera per interazione con la cheratina intracellulare, con i desmosomi, con i lipidi intercorneocitari; aumentando la solubilità nel veicolo; migliorando il coefficiente di ripartizione. Oltre agli enhancers vi sono i liposomi e le ciclodestrine; oppure si può ricorre a metodiche che impiegano sistemi fisici o meccanici quali l'elettroterapia, la mesoterapia e i microaghi.

elettroterapia

L'elettroterapia è una pratica medica che utilizza gli effetti biologici indotti dall'energia elettrica. Grazie all'elettroterapia alcuni medicinali vengono assorbiti più facilmente attraverso la cute. Gli appareccgi per elettroterapia sono dotati di un interruttore che apre e chiude il circuito, un timer per controllare la durata dell'applicazione, un milliamperometro che permette la regolazione dell'intensità della corrente, e un circuito di uscita composto da da due fili conduttori (corrispondono al polo negativo al polo positivo) collegati a due elettrodi.

ionoforesi

una delle tecniche elettroterapiche utilizzate, è la ionoforesi, che sfrutta la corrente continua per l'introduzione di sostanze medicinali nell'organismo. Questa tecnica è stata sviluppata all'inizio del 1900 da un francese, Leduc, che dimostrò come, sotto l'azione della corrente continua, gli ioni di sostante farmacologicamente attive potevano attraversare la barriera cutanea e produrre effetti terapeutici confrontabili con quelli ottenibili con la somministrazione parenterale.

esperimento di LeducPer la dimostrazione della ionoforesi, Leduc si servì di due conigli, collegati - come mostra la figura accanto - ad una vasca contenente cianuro di potassio. Sulla pelle del primo coniglio applicò due elettrodi: il primo collegato ad un generatore di corrente continua; il secondo collegato ad un filo conduttore immerso nella vasca. Analoga oprezione fu applicata al secondo coniglio, però collegato all'elettrodo negativo. Appena veniva erogata la corrente, il coniglio a contatto con l'elettrodo imbevuto di cianuro moriva, ma l'altro rimaneva incolume. Invertendo la polarità e con un nuovo coniglio non si verificava alcun evento.

Da tale esperimento Leduc dedusse che:

  1. gli ioni attraversano la barriera cutanea sotto l'impulso della corrente continua. La corrente continua è necessaria per la migrazione degli ioni, che si spostano contro gradiente di potenziale, così se la corrente si interrompe, anche la migrazione si arresta;
  2. perché si abbia il passaggio degli ioni è necessario che la sostanza chimica se positiva sia applicata all'elettrodo positivo; se negativa, al negativo. La ragione è evidente: se la polarità è la stessa, le sostanze vengono respinte dall'elettrodo omologo.

Gli studi effettuati successivamente con metodi più moderni quali l'uso di radioisotopi e di tecniche scintigrafiche hanno confermato che gli ioni attraversano la barriera cutanea sotto l'azione della corrente continua, ed hanno anche permesso di stabilire i principi fisico-chimici che regolano la penetrazione ionica. In particolare si è visto che:

  1. la penetrazione nei tessuti si verifica solo per le sostanze che si ionizzano acqua; per questo la ionoforesi si basa sul fenomeno della dissociazione elettrolitica;
  2. gli ioni, sottoposti all'azione di un gradiente di potenziale elettrico, migrano verso l'elettrodo di polarità opposta. La quantità di ioni che attraversa la cute è direttamente proporzionale alla quantità totale di corrente applicata ed alla durata del trattamento;
  3. gli ioni iniziano ad attraversare la barriera cutanea dopo un tempo di latenza di circa 15 minuti di trattamento. Questo comporta che le sedute di ionoforesi durano almeno 25 - 30 minuti.
  4. la via di penetrazione degli ioni nell'organismo è rappresentata dai dotti sudoripari, sebacei e piliferi. Le cellule cornee dell'epidermide, al contrario, oppongono una grande resistenza alla loro penetrazione;
  5. la penetrazione è in relazione al peso molecolare degli ioni: quelli con minore peso molecolare attraversano più velocemente e facilmente i pori della membrana; gli ioni con elevato peso molecolare non superano la barriera cutanea. La ionoforesi, pertanto, è limitata alle sostanze farmacologiche caratterizzate da ridotto peso molecolare;
  6. una parte degli ioni che attraversa il derma entra direttamente nel circolo capillare, la parte restante si lega alle proteine e si accumula nei tessuti interstiziali. Per questa ragione si formano dei depositi farmacologicamente attivi a lenta cessione.

effetti terapeutici

Gli effetti terapeutici della ionoforesi sono attribuiti al farmaco ed all'azione della corrente. L'effetto terapeutico del farmaco si realizza soprattutto negli strati superficiali della cute, in quanto la sostanza attiva via via che penetra in profondità viene rapidamente trasferita nel circolo generale però in concentrazioni insufficienti a produrre un effetto sistemico. Per quanto riguarda l'azione della corrente, studi effettuati con tecniche radioisotopiche hanno dimostrato che localmente si raggiungono concentrazioni efficaci di farmaco in quanto il campo elettrico prodotto dalla corrente continua può ricaptare gli ioni in circolo e riportarli in loco dove si concentrano su una superficie ridotta.
I vantaggi della somministrazione di farmaci con ionoforesi sono essenzialmente:

  1. evitare la somministrazione per via sistemica;
  2. applicare il farmaco direttamente nella sede corporea interessata al trattamento;
  3. permettere l'introduzione anche del solo principio attivo, senza eccipienti;

La possibilità di applicare il farmaco direttamente nella zona da curare riduce i tempi terapeutici, con conseguente regressione o scaomparsa dei sintomi in un tempo minore. Le affezioni dolorose dell'apparato muscolo-scheletrico, derivanti da artrite, artrosi, sciatica, lombalgia, cervicale, strappi muscolari, ecc., vengono quindi curate circoscrivendo l'azione farmacologica unicamente alla zona interessata.

Indicazioni: patologie di tipo muscolare ed osteo-articolare di origine degenerativa o post-traumatica - artrosi, artriti, distorsioni, mialgie, lombosciatalgia, cevicobrachialgia, strappi muscolari, traumi sportivi da stress capsulo-legamentoso. Controindicazioni: presenza di pace-maker, vasculopatie, epilessia, lesioni cutanee, ipoestesia cutanea,dermatiti, ferite.

cerotto per iontoforesiNegli Stati Uniti è commercializzato un sistema autonomo di ionoforesi che utilizza un cerotto medicato contenente anche una batteria ultrasottile che erogando una correntedi 80 mA permette la migrazione del farmaco e la sua penetrazione nella cute. Secondo il produttore, questo sistema consente al paziente di dedicarsi alle proprie attività quotidiane dando la possibilità di applicare altre terapie fisiche durante una seduta. In realtà, non è chiaro quale sia il vantaggio rispetto al cerotto transdermico.

Controindicazioni: dermatiti, ferite, allergie da farmaco, vasculopatie, epilessia, gravi disturbi cardiaci, pace maker, allergie cutanee, ipersensibilità al farmaco specifico.

osservazione
La iononoforesi non rientra nei livelli essenziali di assistenza (LEA), vale a dire le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale.

mesoterapia

La mesoterapia o intradermo terapia distrettuale (ITD) è una tecnica, sviluppata a partire dal 1952, per la somministrazione dei farmaci per via intradermica. Il trattamento tradizionale consiste nell'iniettare i farmaci per mezzo di appositi aghi di 4 mm di lunghezza e 0,4 mm di diametro, in modo che da derma si distribuiscano nei tessuti sottostanti.

aghi per mesoterapiaRecentemente agli aghi tradizionali, di spessore standard 27G (mm. 0,4) e fine 30G (mm. 0.3), si sono aggiunti aghi extra fini 32G - (mm. 0.26) sicuramente meno dolorosi e meno traumatici, da utilizzare solo con farmaci molto scorrevoli o con i gas terapeutici. Questi spessori sono disponibili nelle lunghezze di 25 e 40 mm; oltre supererebbero lo spessore del derma..

Gli aghi lunghi più o meno 4 mm, possono essere riuniti in gruppi da 3 a 18, posizionati in modo lineare o circolare. Soltanto il medico decide quale usare per poter evitare traumi o la formazione di ematomi, specialmente quando la superficie da trattare non è piana.

Il vantaggio della mesoterapia consiste nell'utilizzo di dosi di principio attivo ridotte, che diffondono nei tessuti sottostanti l'inoculazione e persistono per più tempo rispetto alla via di somministrazione intramuscolare, con vantaggi quali un effetto prolungato nel tempo, un ridotto coinvolgimento di altri organi e riduzione del rischio di eventi avversi o effetti collaterali.

mesoterapia E' importante sottolineare che per ottenere risultati soddisfacenti è necessario inoculare il farmaco a livello dermico e non a livelli più profondi. I farmaci impiegati, variano a secondo dei tipi di patologia: si utilizzano antinfiammatori, antiedemigeni, capillaro-protettivi, revitallizzanti cutanei, ecc.

Per alcune patologie sopra citate, la intradermo terapia ha un ruolo adiuvante (ad esempio nei casi di dolore moderato, può contribuire a ridurre il fabbisogno di farmaci per via sistemica). Per alcune delle indicazioni sopra riportate ci sono dati clinici significativi a supporto dell'efficacia di alcuni protocoli di trattamento, per altre i dati sono meno robusti. Queste sono le ragioni per cui la Società Italiana di Mesoterapia www.societadimesoterapia.it, attiva dal 1975, sta rivedento criticamente i criteri di esecuzione della ITD allo scopo di emanare raccomandazioni aggiornate sulle varie aree di applicazione. Va segnalato che la stessa società scientifica, raccomanda di eseguire tale terapia solo dopo un corretto inquadramento clinico del paziente e dopo avere ottenuto ll consenso informato al trattamento stesso. Ogni variante del concetto farmacologico di mesoterpia non è riconosciuto dalla Società Italiana di Mesoterapia. In Italia la mesoterapia, come del resto l'agopuntura, è da considerarsi un "atto medico" e per questo da somministrarsi esclusivamente a cura di personale Medico.

In genere, le sedute terapeutiche sono a cadenza infrasettimanale nelle prime settimane, successivamente la frequenza può essere minore. Ma ciò dipende dalla tipologia di affezione curata (Medicina del Dolore, Medicina Estetica, ecc.) e dalla risposta clinica che (oggettivamente e soggettivamente) viene registrata durante il follow up medico.

Nel 1987, l'Académie Française de Médicine ha riconosciuto la mesoterapia come parte della medicina tradizionale ed in molti Paesi dell'Europa, degli USA e del Sudamerica tale tecnica è divenuta di frequente applicazione. Tuttavia, in molti paesi Europei o degli US la "mesoterapia" è stata suggerita per il trattamento di alcune forme di inestetismi ed in particolare della adiposità localizzata. Tale indicazione è rifiutata dalla Società Italiana di Mesoterapia in quanto rappresenta un esempio di cattiva applicazione di tale tencica. In primis perché l'introduzione dei farmaci non è intradermica, ma intra lesione, ma anche perché i risultati clinici sono contrastanti. Al contrario, tale tecnica farmacologica, se appropriatamente applicata da medici esperti, può indurre benefici clinici significativi.

Una ulteriore applicazione della Intradermo Terapia è rappresentata dalla vaccinazione intradermica. Infatti alcuni vaccini sono oggi inoculati attraverso il derma e va sottolilneato che le prime applicazioni intradermiche in clinica risalgono appunto alle sperimentazioni con i vaccini.

La Mesoterapiaconsiste nell'iniezione intradermica di farmaci, per le stesse indicazioni cliniche, vengono somministrati per via sistemica. Con gli aghi appositi si iniettano piccole quantità di farmaco nel derma corrispondente alla proiezione cutanea dell'organo, o parte di organo, che è sede di un processo patologico.

artralgia trattamento con mesoterapiaCon questo metodo piccole dosi di farmaco sono sufficienti per realizzare significativi effetti terapeutici. Per fare un esempio, nel caso di un'artralgia, la metà della fiala di un FANS iniettato nel derma può dare risultati paragonabili a quello di un ciclo di terapia sistemica di sette giorni dello stesso farmaco.

La differenza di effetti fra somministrazione sistemica e somministrazione intradermica distrettuale è legata alla diversa biodisponibilità cinetica dei farmaci: la somministrazione sistemica richiede che il farmaco raggiunga una concentrazione plasmatica ottimale perché la necessaria frazione di farmaco possa raggiungere il sito di azione; la somministrazione intradermica, eseguita in stretta prossimità del processo morboso, non necessita di elevate concentrazioni plasmatiche, e quindi è pressoché immediata e l'effetto si prolunga per diverse ore.
La mesoterapia non è, ovviamente, un sostituto della somministrazione sistemica in quanto le sue indicazioni sono rappresentate da patologie che interessano apparati che possono rispondere a trattamenti farmacologici superficiali come le osteo-artro-reumopatie, la piccola traumatologia (specialmente quella da sport), l'insufficienza veno-linfatica, alcune affezioni dermatologiche, le adiposità distrettuali, la pannicolopatia edemato-fibrosclerotica (cellulite), la biostimolazione e/o la correzione nell'invecchiamento cutaneo del volto.

Il trattamento mesoterapico assume notevole rilievo quando l'uso di alcuni farmaci può rivelarsi controindicato. Per esempio, a causa di insufficienza renale od epatica, di gravi condizioni generali, di politerapia. In questi casi le dosi ridotte e la ripetizione del trattamento a distanza, mediamente di sette giorni, riescono a dare sollievo con ridotti effetti iatrogeni e, date le piccole dosi di farmaco, anche la spesa sanitaria. univoco.

tecnologia dei microaghi

L'uso dei microaghi potrebbe diventare un importante veicolo di nuova generazione per la somministrazione di farmaci, sia per la loro facilità d'uso da parte del paziente senza la presenza di un medico, sia per consentire la somministrazione di molecole idrofile e di macromolecole che, con le tradizionali formulazioni cutanee, non sarebbero in grado di attraversare lo strato corneo. Il numero significativo di aziende, impegnate attivamente nella produzione e nel miglioramento dei microaghi e dei loro applicatori, conferma l'importante interesse verso questa nuova tecnologia.

mcroaghi dermici

La somministrazione dei farmaci attraverso la via transdermica per la veicolazione di molecole di natura idrofila e macromolecole che non sarebbero in grado di superare la barriera lipofila dello strato corneo e, quindi, di raggiungere la circolazione sistemica, può avvenire anche attraverso i microaghi dermici, una nuova tecnologia considerata poco invasiva che crea dei microcanali nella pelle, molto più piccoli di quelli creati con gli aghi ipodermici, con una lunghezza compresa tra 100 e 750 micron [46].

ago normale in confronto ai microaghi Confronto tra microaghi e ago ipodermico (nel riquadro, le dimensioni reali della matrice di microaghi)

La lunghezza minima dei microaghi viene scelta in modo che le differenze nello spessore della pelle, dovute all'età, al sesso, alla razza e alla parte del corpo, non influenzino l'efficacia del microago nell'attraversare lo strato corneo [1].

I microaghi creano un'alterazione reversibile nell'architettura dello strato corneo, in grado di formare una via di trasporto transitoria, dell'ordine di grandezza poco superiore alle dimensioni molecolari, che consente il trasporto idrofilo di macromolecole.

tipologie di microaghi

I microaghi consistono in microproiezioni di diversa forma e dimensione attaccate ad una base di supporto. Essi possono essere classificati in diversi modi, come in base alla struttura, alla forma complessiva, al materiale utilizzato per la fabbricazione o in base alla modalità di somministrazione del farmaco [49].

microaghi classificazione in base alla struttura: in base al processo di fabbricazione, esistono due strutture di microaghi: "in-plane" (Fig. sx) e "out-of-plane" (Fig. dx), che possono essere anche associati tra loro. Nel modello "in-plane", i microaghi sono paralleli alla superficie del substrato, mentre nel modello "out-of-plane", essi sono perpendicolari alla superficie [50].

I microaghi "in-plane" sono stati sviluppati nel 1980, non per somministrare farmaci ma per monitorare i potenziali d'azione neuronali. Il vantaggio del modello "in-plane" è la maggiore industrializzabilità: la lunghezza dei microaghi può essere facilmente e accuratamente controllata durante il processo di fabbricazione. La limitazione risiede nella difficoltà di fabbricare un apparato di microaghi bidimensionale e, soprattutto, la limitata densità dei microaghi. E' stato quindi sviluppato il modello out-of-plane, in cui i microaghi sporgono fuori dalla superficie del substrato e con cui è più facile realizzare apparati sia monodimensionali sia bidimensionali. Tuttavia, la fabbricazione di microaghi "out-of-plane" con strutture di proporzioni elevate è impegnativa [51].

forma dei microaghiclassificazione in base alla forma complessiva: la forma del microago è molto critica ed importante durante la progettazione e la fabbricazione. In base alla forma complessiva e alla forma della punta, si possono distinguere molti tipi di microaghi, tra cui (Figura 14) microaghi cilindrici (a), con punta affusolata (b), a cono (c), con base quadrata (d), con base pentagonale e punta a cono (e) e molti altri [51].
classificazione in base ai materiali: i primi microaghi descritti sono stati realizzati in silicio [48, 52] e successivamente sono stati usati altri materiali come acciaio inossidabile [53], destrina [54, 55], vetro [56], ceramica [57], maltosio [58, 59], galattosio [60] e vari polimeri [61, 62, 63, 64]. Il materiale utilizzato è molto importante, poiché incide sulle tecniche di microfabbricazione, di conseguenza sui costi di realizzazione, e anche sul processo di approvazione da parte degli enti regolatori. In base al materiale, i microaghi possono essere classificati in tre categorie:

  1. Microaghi in silicio: sono i primi dispositivi realizzati grazie all'uso di sistemi micro-elettromeccanici (MEMS), tradizionalmente applicati nella produzione di microprocessori, e, attualmente, nella realizzazione di dispositivi quali micropompe, microreattori, accelerometri e microspecchi [65]. Questa tecnologia offre la possibilità di creare piccole strutture tridimensionali con grandezze che vanno dal sub-centimetro al sub-micrometro. La produzione di massa dei microaghi con queste tecniche, tuttavia, è spesso altamente specializzata e comprende complessi processi multi-step [66, 67]. In un processo MEMS, sono necessarie una serie di operazioni sequenziali per realizzare il dispositivo finale. Le tre tecniche di base di questa tecnologia sono la litografia (tecnica usata per trasferire il disegno sulla superficie di un substrato, ad esempio il silicio, precedentemente rivestito con un materiale fotosensibile, tramite l'esposizione selettiva ad una sorgente di radiazione), la deposizione di una sottile pellicola sulla superficie del substrato e l'incisione della pellicola, per creare la forma finale [68, 69].
  2. Microaghi in metallo e vetro: la loro realizzazione prevede un costo decisamente inferiore, mantenendo un'efficacia, in termini di penetrazione nella pelle, uguale a quella dei microaghi in silicio. I metalli usati per la loro fabbricazione sono acciaio inossidabile, titanio, palladio, nickel, tutti materiali che riducono notevolmente le richieste di approvazione degli enti regolatori, essendo già usati da decenni. Questi microaghi, nonostante il loro ampio impiego negli anni, non rientrano tra i preferiti, in quanto, non essendo di materiale biodegradabile, possono provocare infiammazioni nei tessuti circostanti e rimangono dei dubbi su ciò che possa accadere se si rompono e rimangono nella pelle.
  3. Microaghi polimerici: stanno guadagnando notevole importanza a causa di una serie di proprietà come biocompatibilità, biodegradabilità, resistenza e robustezza [74, 75]. I materiali polimerici utilizzati comprendono polimetilmetacrilato, poli-acido lattico, poli acido glicolico, poli acido lattico glicolico, co-polimeri olefine cicliche, polivinilpirrolidone e sodio carbossimetilcellulosa. Rientrano in questa categoria, anche i carboidrati quali galattosio, maltosio e destrine [49]. La possibilità di usare dispositivi polimerici e carboidrati offre il vantaggio di realizzarli a bassi costi e di usare materiali biocompatibili. Inoltre, la possibilità di incorporare il farmaco nella matrice dei microaghi durante la preparazione permette l'applicazione in un solo passaggio e evita i problemi di ostruzione e di rivestimento riscontrati nei dispositivi cavi e solidi.

somministrazione del farmaco con microaghi

I tipi di microaghi utilizzati per la somministrazione transdermica dei farmaci sono quattro [49]:

  1. microaghi solidi, in grado di alterare meccanicamente e transitoriamente lo strato corneo con la creazione di pori che permettono la successiva applicazione dei cerotti tradizionali in uso già da diversi anni (a).
    microaghi solidi

    Recentemente è stato usato un dispositivo di "nano-microaghi" con dimensioni delle punte di 60 nm e una lunghezza inferiore a 50 micron. I pori creati sono stati sufficienti per il passaggio del farmaco attraverso la cute con una rimarginazione di essi in tempi brevissimi [76].

  2. microaghi rivestiti con farmaco, una tecnica che ha trovato impiego nella somministrazione in bolo in particolare di vaccini (b).
    microaghi rivestiti con farmaco

    Il rivestimento dell'ago prevede tecniche diverse tra cui l'immersione [77] in soluzioni a concentrazioni note di farmaco. L'aggiunta di tensioattivi e potenziatori della viscosità alla soluzione di rivestimento migliora l'aderenza e il tempo di permanenza sulla superficie dei microaghi [78].

  3. microaghi che si dissolvono a contatto con il liquido interstiziale della pelle perché fabbricati con zuccheri semplici e polimeri (c).
    microaghi che si dissolvono

  4. microaghi cavi per la somministrazione continua di farmaci o per il prelievo di fluidi biologici (d).
    microaghi cavi

    Possono essere associati ad un'unità contenente la soluzione del farmaco, invece che all'uso del tradizionale cerotto associato ai microaghi solidi.

I materiali più usati per questi microaghi dedicati alla somministrazione dei farmaci, ad eccezione ovviamente dei microaghi dissolvibili, sono il titanio e l'acciaio inossidabile.

applicatori per microaghi

L'applicazione dei microaghi richiede l'ausilio di un'energia esterna che assicuri la penetrazione degli aghi alla profondità desiderata. Recentemente sono stati introdotti dei dispositivi in grado di garantire la loro introduzione nella pelle in modo più o meno costante, riducendo così al minimo la variabilità interindividuale di applicazione, contrariamente a ciò che si verificherebbe con un'applicazione manuale. Molti sono i progetti di questi applicatori, anche se alcuni di essi sono in via di sperimentazione [49].

MicroCorTra i più semplici proposti, il MicroCor™ è stato presentato dalla Corium International Ltd (Menlo Park, CA, USA). In questo sistema, i microaghi sono presenti sotto la superficie (a).
L'applicatore viene appoggiato sulla cute con una leggera pressione del dito, mantenuto pochi minuti e rimosso. E' per uso singolo, non può essere riutilizzato.

La Zosanopharma ha proposto il Macroflux®, un microproiettore per l'applicazione cutanea del cerotto, contenente microaghi rivestiti del farmaco, il cui vantaggio è di essere stabile alle condizioni ambientali (bi).

applicatore macroflux

Questo dispositivo è riutilizzabile e prevede l'inserimento nel dispositivo del cerotto adesivo che viene poi depositato sulla pelle con una leggera pressione (bii e biii).

La NanoBioSciences LLC ha sviluppato l'ADMIN PATCH®, (c), il cui vantaggio è che la forma del microago permette la continua somministrazione del farmaco quando inserito nella pelle. I microaghi sono formati da un film metallico standard (economico e robusto) combinato sul lato posteriore con un cerotto trans dermico tradizionale.

Admin Patch

Il dispositivo MicronJet® [Nano Pass Technologies Ltd, (d)], consiste in microaghi cavi montati su una normale siringa e richiede una minima abilità nell'utilizzo.

siringa MicronJet Bd Soluvia
dispositivo MicronJet microiniettore BD Soluvia

Simile al precedente, la BD Soluvia™ distribuisce un microiniettore simile ad una siringa, ma con un ago molto più corto, che garantisce elevata riproducibilità nella somministrazione (e).

Infine, la Clinical Resolution Laboratory inc. (LA, USA) produce il MTS-RollersTM (f) dotato di un rullo di microaghi che fatto ruotare sulla cute forma micropori stimolando la pelle nella produzione di collagene naturale e facilitando la penetrazione dei principi attivi.

roller roller sullla pelle

E' riutilizzabile fino a 6 volte ed è particolarmente usato nelle terapie medico-estetiche quali l'alopecia, la ristrutturazione della pelle e altre applicazioni cosmetiche. Il dispositivo può avere microaghi di due principali lunghezze (200 o 300 µm), destinati rispettivamente a pazienti che hanno una pelle delicata e sensibile o più resistente e meno sensibile. In entrambi i casi, il dispositivo è predisposto per penetrare nella cute senza arrivare ai vasi sanguigni o alle terminazioni nervose, per non provocare dolore (g) [79].

estratto tesi di laurea: Annamaria Russo - Somministrazione dermica dei farmaci: lo stato dell'arte.
relatore: Marcello Guidotti

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