Le varie scorte possibili possono riassumersi in 4 tipologie:
L'approvvigionamento di tutte le citate tipologie, oltre che legato al mantenimento delle scorte, è legato all'andamento del mercato delle forniture e delle vendite, in rapporto alle presumibili tendenze dei prezzi e oscillazione dei cambi valutari.
La programmazione e il controllo della gestione delle scorte ha l'obiettivo di minimizzare i rischi ed i costi, in modo da ottenere la migliore efficienza complessiva per l'azienda. Dati gli scopi di questo sito, ci limiteremo a discutere la gestione delle scorte di una azienda di vendita al dettaglio (farmacia, parafarmacia, erboristeria).
La scorta di sicurezza deve ovviare ad eventuali deficenze di rifornimento o a possibili incrementi dell’assorbimento. Occasionalmente, può trovarsi sfornito di un dato prodotto ed alla sua richiesta, deve cercare di ordinarlo e ottenerlo nel più breve tempo possibile. D'altra parte, due, tre richieste non soddifatte possono portare alla perdita del cliente, fatto particolarmente grave se l'esercizio commerciale serve una clientela locale e non di passaggio.
Il costo totale annuo delle scorte, è costituito da tre componenti:
p = il prezzo della materia prima;
z = costo dell'ordinazione;
m = costo sostenuto per tenere la materia prima in magazzino;
S = quantità acquistata
1)
il costo totale è proporzionale al prezzo della materia prima per la quantità acquistata; è proporzionale al costo di ordinazione moltiplicato per la quantità acquistata diviso per la quantità ordinata; al prodotto del costo di magazzinaggio moltiplicato la media della quantità in magazzino.
calcolando la derivata della (1) rispetto alla quantità, si ottiene:
2)
eguagliando a zero la (2), si ottiene il minimo della funzione:
3) |
come si vede, il lotto minimo d'acquisto non dipende dal prezzo unitario della materia prima. Tuttavia, il prezzo unitario è presente come costo unitario di magazzinaggio.
La tabella seguente, riporta uno schema per il calcolo dei costi di magazzinaggio. Su questa traccia, è agevole calcolare l'importo del proprio esercizio commerciale.
Con una semplice proporzione, si ottiene che il costo di magazzinaggio su 160 mila euro incide per il 17,2%. Questo è un risultato indicativo in quanto i costi di magazzinaggio possono raggiungere anche il 40%.
esempio 1: una erboristeria vuole ottimizzare i suoi costi di gestione determinando la scorta di un integratore alimentare da richiedere ad ogni ordine. La domanda annua è 1000 unità; il prezzo di ogni confezione è 4 €; il costo di riordino è 10 € per ordine ed il costo di giacenza annua è pari al 17.2%.
Per applicare la (3) occorre calcolare il costo di magazzinaggio unitario. Per far questo, ci riferiamo ai costi di magazzinaggio (17,2%) riportati nella tabella precedente: occorre moltiplicare il costo unitario per il costo di magazzinaggio 4 × 17.2% = 0,69 €. Applicando l'eq. (3) dove si è indicato con SQR l'operatore di estrazione di radice, si ha:
lotto minimo = Q = SQR (2 × 1000 × 10/0,69) = 170 pezzi
dividendo il quantitativo annuo per il lotto minimo, si ottiene la frequenza degli ordini: 1000/170 = 5.8 Praticamente occorre ordinare 170 pezzi ogni due mesi.
esempio 2: una parafarmacia ha una domanda annua di apparecchi per aerosol pari a 30 unità. Il costo dello strumento = 25 € ; costo dell'ordine = 7 €; magazzinaggio = 25 × 17,2% = 4,3 €.
Q = SQR (2 × 30 × 7 /4,3) = 9,8 = 10 pezzi
dividendo il quantitativo annuo per il lotto minimo si trova che occorre ordinare 10 apparecchi ogni quattro mesi.
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Marcello Guidotti, copyright 2013
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