causa 314 - Morton Salt Co. v. Suppiger Co (1941)

riguardante una macchina per la produzione di confezioni per accogliere pastiglie di sale destinate all'industria conserviera.

Il detentore del brevetto estendeva illecitamente il monopolio conferitogli, in quanto pretendeva che i suoi licenziatari utilizzassero insieme alla macchina (brevettata) anche le sue tavolette di sale (non brevettate). È noto che il Brevetto è nato per concedere ai suoi detentori una ragione esclusiva per fare, creare o vendere un particolare dispositivo; pertanto questa concessione esclusiva non può essere sfruttata per sopprimere la concorrenza nella vendita di articoli non brevettati.

Questa pronuncia non definisce direttamente il termine “uso”, ma definisce il limite entro il quale il titolare di un brevetto può esercitare il proprio diritto.


causa 316 - Stati Uniti v. Univis Lens Co.

fra la "Univis Lens" (azienda detentrice di un brevetto per lenti multifocali) e la "Lens Company".

Questa causa che si ricollega alla num. 314, definisce la portata del un brevetto. In questo caso, la Univis Lens fissava il prezzo delle lenti finite oltre a quello del prodotto allo stato grezzo; ampliando così, illecitamente, il monopolio conferito dal brevetto. Oltre tutto, la Univis Lens aveva venduto il proprio brevetto.

La vendita del brevetto esaurisce il suo monopolio e, pertanto, il suo detentore non potrà più in futuro controllare l'uso del congegno brevettato, in quanto si prevede che dalla vendita del brevetto ne abbia già ricavato un'adeguata ricompensa.


causa 321 (1944) - Hecht Co. v. Bowles

uncle scroogecontro il titolare di un esercizio, il quale non disponeva di registri correnti relativi alla merce venduta e superava il limite massimo dei prezzi imponibili.

La più importate agenzia amministrativa indipendente durante la seconda guerra mondiale era l'Office of Price Administration (OPA). L'art. 2 della legge del sul controllo dei prezzi del Maggio 1942, sancisce che nessuno deve vendere prodotti ad un prezzo superiore al prezzo massimo autorizzato. Tale disposizione era stata creata anche per la tenuta di registri correnti in base alle vendite effettuate.

Nella causa in questione, il firmatario gestiva un grande magazzino che, nel 1942, aveva fatturato 20 milioni di dollari. La petizione è nata dal fatto che, in questo esercizio, sono state riscontrate delle violazioni. In più l'imputato non ha nemmeno dei registri correnti. Lui si è giustificato ammettendo che qualsiasi mancanza è stata del tutto involontaria ed è stato tutto corretto appena scoperto.

La Corte ha creduto alla buona fede del firmatario soprattutto perché si è impegnato da subito a regolarizzare il tutto istituendo anche un "ufficio di controllo prezzi". Il tribunale ha quindi dichiarato che l'emanazione di un'ingiunzione nei confronti dell'imputato risulterebbe ingiusta. Da ciò ne segue che il reclamo è stato respinto.
Alla Corte d'Appello della Columbia però, l'imputato si è trovato di fronte ad un giudice dissenziente; il quale preferiva per lui un ordine al fine di assicurare anche in futuro il rispetto della legge.
La questione nasce dal fatto che la legge dichiara che l'Amministratore "può" chiedere un provvedimento inibitorio e che in caso affermativo, l'ingiunzione deve essere concessa; ma tale Amministratore non si deve sentire in dovere di emanare questo provvedimento. Quindi, la concessione di emettere ordini non deve suggerire un dovere assoluto di farlo in qualsiasi circostanza; perché, in questo caso, ci si allontanerebbe troppo dalla pratica di equità. Non a caso, il processo storico ingiuntivo è nato per dissuadere e non per punire.

Questa causa è importante al fine di spiegare che cosa si intenda negli USA per procedimento ingiuntivo: "un processo nato per dissuadere e non per punire". Il processo fra la Bolar e la Roche è nato appunto attraverso un'ingiunzione.


causa 326 - Cabell v. Markham (1944)

Un cittadino americano richiede e ottiene una somma di denaro pari a 7000 $ rifacendosi al paragrafo 9(a) del Trade with Enemy Act , legge redatta in uno stato di emergenza (Prima Guerra Mondiale) e non più abrogata.

infatti, conclusosi lo stato di emergenza, la legge non avrebbe più avuto motivo di esistere;
invece, grazie allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, un cittadino Americano, tramite questa legge (non più abrogata) ha potuto chiedere indietro un’ingente somma di denaro.

Questo caso sottolinea l'importanza del giusto uso delle parole in termini legali, e che negli Usa non esiste un'abrogazione implicita delle leggi.


causa 377 - Aro Manufacturing Co. v. Convertible Top Replacement Co. (1964)

mustang 1964 convertiblefra il titolare del brevetto per i tetti decappottabili delle automobili e la Ford Motor.

Questa causa è un corollario della 314, poiché in questo caso si specifica il fatto che se un prodotto brevettato comprende parti non brevettate, la loro sostituzione non rappresenta un'infrazione del brevetto. In particolare, la decisione precisa che una riparazione (come potrebbe essere quella della guarnizione di un rubinetto) si possono utilizzare elementi (non coperti da brevetto) non forniti dal produttore.


causa 176 - Coakwell v. United States(1967)

fra il titolare del brevetto per le tute anti-G e l'Air Force degli Usa.

tuta anti gQuesto caso ha origine dal fatto che le tute anti-G furono utilizzate dal Governo prima di essere brevettate, determinando un danno economico al titolare del brevetto il quale, vincendo in seguito la causa, ha ricevuto un giusto indennizzo.

Il Governo, nell'interesse nazionale, può imporre delle limitazioni allo sfruttamento del brevetto ma queste devono essere compensate. La documentazione richiesta per ottenere l'autorizzazione della FDA , costituisce una limitazione nello sfruttamento di un trovato non più copert da brevettoe e, quindi, per analogia la FDA dovrebbeo compensare i mancati guadagni. Tuttavia, il concetto di abrogazione implicita (intendendo con essa abrogare la copertuta brevettuale per per l'uso derivante da una richiesta governativa: approvazione della FDA), non può essere invocato in quanto non è permessa.

causa 417 - Morton v. C R Mancari Amerind (1975)

fra i dipendenti non-Indiani e gli Indiani d'America per le occupazioni governative e non.

I dipendenti non-Indiani hanno proposto un ricorso di classe sostenendo che la preferenza accordata agli Indiani per occupazioni governative e non, del 1934, ha violato le disposizioni anti-discriminazione delle Pari Opportunità di lavoro dell'Atto emanato nel 1972. Questo perché tale politica di preferenza provocherebbe un netto svantaggio nei candidati per un posto di lavoro.

Nel processo si è precisato che la legge del 1972 rappresenta delle disposizioni generali per ridurre le varie discriminazioni razziali, mentre quella del 1934 è specifica per gli Indiani. Ne consegue che le due leggi possono coesistere e viene riconosciuto il principio generale che una legge successiva non abroga implicitamente la precedente. Questo principio, secondo i giudici, trova fondamento nel fatto che se il legislatore avesse voluto considerare superata una norma o una legge, lo avrebbe fatto esplicitamente.


causa 446 - V. Harrison v. PPG Industries (1980)

Causa fra l'EPA (Ufficio di Protezione Ambientale) e l'industria chimica PGG

L'EPA ha accusato la PGG del fatto che due caldaie del suo impianto non sono a norma con gli standard che evitano l'inquinamento ambientale. PGG resiste osservando che le caldaie sono state costruite un anno prima che fosse emanata questa nuova legge.

L'importanza di questa causa è legata al concetto che "il dizionario non deve diventare una fortezza", pertanto rimanda al caso Bolar e all'importanza di una giusta interpretazione del termine "uso".