Esistono anche delle formule matematiche (ininfluenti per questa discussione) che non necessitano della raccolta delle urine e che in base al sesso, peso, età e valore della creatinina ematica sono in grado di fornire una stima piuttosto attendibile della clearance.
in presenza di un elevato Vd (rappresentato dal serbatoio e dal circolo ematico), il tempo di semivita aumenta: la concentrazione ematica è costante finché si mantiene l'equilibrio nel sangue con la quantità di farmaco distribuita nei tessuti, e poi si ha una sua riduzione con cinetica esponenziale. |
L'animazione in alto, che rappresenta un semplice modello idraulico del processo di eliminazione renale di un farmaco, mostra come in presenza di un volume di distribuzione elevato, la concentrazione di farmaco nel sangue varia proprio in relazione al volume di distribuzione.
Osservando la figura, si vede che la concentrazione ematica resta costante finché ci sono molecole presenti nei vari organi e tessuti (non è evidenziato l'eventuale legame con le proteine plasmatiche); poi, allorché rimane solo il farmaco in circolo, la sua concentrazione diminuisce con andamento esponenziale.
Ad esempio, la tabella seguente mostra come l'etosuccimide (antiepilettico) e la flucitosina (antifungino) presentano lo stesso volume di distribuzione, ma l'emivita dell'etosuccimide è 10 volte maggiore rispetto a quella della flucitosina in quanto la clearance della prima è circa 10 volte inferiore a quella della seconda. Per contro, la digossina e la flucitosina presentano una clearance simile, ma la digossina ha un volume di distribuzione circa 8 volte maggiore e questo rende ragione della sua emivita più lunga.
farmaco | clearance (L/h) | volume distrib. (L) | emivita (h) |
etosuccimide | 0.7 | 49 | 48.0 |
flucitosina | 8.0 | 49 | 4.2 |
digossina | 7.0 | 420 | 40.0 |
morfina | 63.0 | 280 | 3.0 |
aloperidolo | 46.0 | 1.400 | 20.0 |
clorochina | 45.0 | 12.950 | 200.0 |
La clearance determina l'eliminazione completa del farmaco indipendentemente dalla via di somministrazione, e secondo un'altra formulazione può essere legata al volume di distribuzione tramite la costante di eliminazione:
In alcune situazioni patologiche, come per esempio l'insufficienza renale o epatica, la clearance ed il volume di distribuzione, a volte, possono variare nella stessa direzione (aumento o riduzione), esercitando effetti opposti sull'emivita: questa può non subire variazioni sebbene sia presente una riduzione della clearance. Questo fatto, oltre che costituire fonte di possibili errori nel formulare una diagnosi, dimostra che l'emivita può costituire un criterio poco affidabile per determinare la clearance. |
dove il denominatore è rappresentato dall'area sottesa dalla curva di assorbimento (v. dimostrazione nel paragrafo successivo, punto b)
dividendo per CA ambo i membri dell'equazione così ottenuta, si ottiene:
il termine in parentesi, prende il nome di rapporto di estrazione, ER, che rappresenta un indice della funzionalità dell'organo destinato al metabolismo e/o eliminazione. E' immediato verificare che se:
Per esempio, un valore ER = 0,7 indica che un certo organo, per esempio il rene, ha la capacità di depurare del 70% il sangue dal farmaco che lo ha attraversato.
La quantità V/CA che compare a primo membro dell'equazione precedente è la quantità di sangue depurata per unità di tempo, cioè la clearance:
quindi la clearance è il rapporto fra la velocità di eliminazione del farmaco e la concentrazione nel sangue che entra nell'organo. In particolare, (CA - CV) rappresenta la concentrazione di farmaco non metabolizzata ed è proprio questa concentrazione, CU, che può essere dosata nelle urine. D'altra parte, CA corrisponde alla concentrazione plasmatica, CP e dunque la clearence può esprimersi anche nella forma:
Come passo successivo, si dovrebbe far vedere come estendere la clearance riferita ad un organo a tutto l'organismo per ottenere la clearance totale. Peraltro, la clearance totale è quella che si determina con le analisi cliniche correnti in quanto si utilizzano concentrazioni ematiche e urinarie derivanti dal transito in tutti gli organi.
b) per definizione di clearance, si ha:
Cl = ml/dt
moltiplicando e dividendo per Cp e considerando che la quantità di farmaco veicolata nel sangue ad un certo istante, t, è data da U = ml·Cp, si ottiene:
Cl = ml · Cp/(dt · Cp) = (dU/dt) · 1/Cp(t)
infatti, concordemente con le unità di misura, si ha: [Cl] = [L][min]-1
[dU/dt] = [mg]·[min]-1 e [1/Cp] = [L]·[mg]-1
separando le variabili e integrando fra i limiti 0 e + si ha:
U = Cl · Cp(t) dt
anche senza conoscere la forma della funzione Cp(t), è facile riconoscere che l'integrale a secondo membro rappresenta l'area sottesa dalla curva di assorbimento eliminazione, AUC. Pertanto, considerando che al primo membro il termine U corrisponde alla dose somministrata, si ha:
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 |
Marcello Guidotti, copyright 2003-2004-2007-2008
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