modello monocompartimentale e modello bicompartimentale

Quanto discusso nei punti precedenti, è sufficiente per comprendere le difficoltà derivanti dalla formulazione di modelli adatti a descrivere, almeno nei loro aspetti essenziali, i processi di biotrasformazione cui vanno incontro i farmaci prima di raggiungere i loro siti d'azione.

il modello monocompartimentale

modello monocompartimentalePer trattare quantitativamente il processo di eliminazione, si definisce il cosiddetto modello monocompartimentale (fig. a destra), che permette di essere facilmente formalizzato in termini matematici.
In accordo con questo modello, l'organismo è considerato come un sistema costituito da un unico compartimento aperto: si trascurano gli specifici meccanismi di trasporto attraverso la membrana e la particolare distribuzione del farmaco nei vari fluidi e tessuti biologici. In questo modo, i processi di assorbimento, metabolizzazione ed eliminazione, sono trattati come un semplice flusso di materia attraverso una scatola nera (black box = scatola di cui è irrilevante conoscere il contenuto, ma solo il suo comportamento). Questa schematizzazione, a prima vista, può apparire riduttiva ma le sue applicazioni per la pratica clinica ne giustificano ampiamente l'utilizzo.

Il modello monocompartimentale viene descritto da una semplice equazione differenziale:

equazione per il modello monocompartimentale

dove:
il segno negativo al secondo membro implica che la velocità di eliminazione (proporzionale alla concentrazione di farmaco presente nel compartimento) diminuisce con il diminuire del farmaco stesso;
dq/dt = velocità di eliminazione del farmaco;
ke = costante di eliminazione dal compartimento;

risolvendo (per separazione di variabili) questa equazione differenziale, si ottiene:

la costante, c, si calcola considerando che al tempo t = 0, la quantità di farmaco nell'organismo è qo, e quindi risulta:

ponendo in forma esponenziale, si ha:

 (1)   forma finita

questo risultato dimostra come l'eliminazione di un farmaco segua un andamento di tipo esponenziale: la quantità via via eliminata diminuisce con il diminuire della concentrazione.

il modello bicompartimentale

Accanto al modello monocompartimentale, è possibile schematizzare modelli più complessi, con lo stesso criterio della black box. Per esempio, nella figura che segue, è mostrato un semplice modello bicompartimentale, dove la scatola 2 rappresenta, per esempio, il metabolismo in un determinato insieme di organi (cuore, fegato, reni). Con questo modello, ammettendo che la velocità di assorbimento sia istantanea e quindi irrilevante, si ottiene un sistema di due equazioni differenziali che devono essere risolte in combinazione.

modello bicompartimentale

eq. modello bicompartimentale
eq. modello bicompartimentale

dove:
i segni positivi e negativi al secondo membro si riferiscono rispettivamente ai flussi in entrata ed in uscita;
ka = costante di assorbimento (non compare nel sistema di equazioni in quanto si considera l'assorbimento istantaneo);
ke = costante di eliminazione;
k12 = costante di trasferimento dal compartimento 1 al compartimento 2;
k21 = costante di trasferimento dal compartimento 2 al compartimento 1;

risolvendo il sistema di equazioni differenziali per il modello bicompartimentale, si ottiene la forma finita:

 (2)   equazione per il modello bicompartimentale

dove:
A e B sono due costanti;
a e b sono costanti ibride che dipendono dalle costanti cinetiche del modello (k12, k21, ke)


Se si conoscono i valori k12, k21 e V (volume di distribuzione), i valori delle costanti A, B, a, b sono ottenibili direttamente utilizzando il calcolatore in finestra (copyright 1997 - David W.A. Bourne, modificato da M.G.) che visualizza rapidamente le variazioni in uscita permettendo di familiarizzare il rilievo dei singoli parametri in ingresso.

Inserire i valori in ciascun campo

Dose:
V1:
kel:
k21:
k12:
A =
a =
B =
b =



esempi di applicazione del form:

confronto fra il modello monocompartientale e bicompartimentale
il modello bicompartimentale prevede due passaggi : distribuzione negli organi prontamente accessibili al farmaco e successiva distribuzione all'equilibrio nel corpo.

curve mono e bicompartimentali Tutti i farmaci si distribuiscono inizialmente in un compartimento centrale (comprende il plasma e gli organi altamente perfusi, tra cui il fegato e il rene) prima di distribuirsi nel compartimento periferico (comprende organi e tessuti mediamente e scarsamente perfusi). Se un farmaco raggiunge rapidamente l'equilibrio con il comportamento tissutale, allora, ai fini pratici, si può utilizzare un modello monocompartimentale.

Esaminando il diagramma a destra, si vede come le concentrazioni plasmatiche per un farmaco che segue un modello bicompartimentale si mantengano più basse di quelle relative ad una cinetica monocompartimentale. Dopo un certo tempo, t, quando la concentrazione periferica è trascurabile, l'andamento delle due cinetiche tende a coincidere.

osservazione
Con analoga schematizzazione, si possono formulare modelli a tre o più compartimenti (in modo da affinare le differenze di concentrazione nei vari distretti), per i quali, tuttavia, oltre ad aumentare le difficoltà di calcolo (sistemi di equazione risolvibili con metodi computazionali) valgono maggiormente le limitazioni del modello bicompartimentale: la difficoltà di stimare i valori delle costanti di trasferimento fra i vari compartimenti




farmacocinetica1 passaggio attraverso le membrane2 trasporto attivo3 distribuzione dei farmaci, metabolismo, eliminazione4 5 somministrazione endovena e orale6 assorbimento orale ed eliminazione7 volume di distribuzione8 somministrazioni ripetute9 cinetica non lineare10 esercizi e determinazione delle costanti di trasferimento11
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