L'AGCM, con una decisione pubblicata il 7 marzo 2005, ha ritenuto ingannevole la pubblicità dell'integratore alimentare Normaline Erbe della società Marco Antonetto.
La denuncia - per supposta pubblicità ingannevole - è stata inoltrata dall'Associazione Altroconsumo nei confronti di un messaggio pubblicato sui settimanali D, la Repubblica delle Donne (19 giugno 2004) e Tv Sorrisi e Canzoni (8-15 maggio 2004).

7 kili in 7 giorniLa denuncia riguardava l'intestazione del claim "7 kili in 7 giorni" riportatato in corpo di testo di notevole evidenza e accompagnato da un'altra dicitura scritta in caratteri piccoli e meno evidenti che affermava "Se vuoi perdere 7 kili in 7 giorni questa pubblicità non ti può aiutare, ma se vuoi ritrovare il peso forma in maniera graduale ma duratura segui questi consigli".

Anche la dicitura "assumi tre compresse di Normaline Erbe prima di pranzo e cena" inserita tra i suddetti consigli è stata ritenuta dall'esponente meritevole di approfondimento per possibili profili di ingannevolezza. In un'altra parte del messaggio si affermava come "Normaline Erbe mentre riduce l'assorbimento dei cibi, stimola il corretto funzionamento dell'intestino".

Nella memoria difensiva, la Marco Antonetto ha sostenuto la natura propriamente iperbolica del claim (7 kili in 7 giorni), volto soltanto a spingere il consumatore ad approfondire il testo (però in corpo piccolo - NrR) che contiene invece regole di corretta educazione alimentare (?).

Secondo quanto riportato dalla officina produttrice, il prodotto in questione è composto da glucomanno (500 mg per compressa) e da fucus vesiculosus (50 mcg per compressa). Il glucomanno, secondo quantoriportato dalle Linee Guida per gli Integratori alimentari pubblicate dal ministero della Salute, è un integratore a base di fibra solubile che se assunto in dosi controllate (1,5 g) prima dei pasti è indicato "... per facilitare il conseguimento della sensazione di sazietà; nell'ambito di diete globalmente controllate...; per l'azione tendente a rallentare l'assorbimento dei nutrienti...".

Dalla scheda tecnica fornita dal resistente, relativamente al prodotto, emerge che il glucomanno può interferire con l'efficacia di farmaci ipoglicemici e il fucus è da considerare sicuro se l'assunzione giornaliera non supera i 150 mcg,

Secondo quanto riportato dalla documentzione scientifica fornita dall'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), per la valutazione di precedenti casi di pubblicità ingannevole, risulta che il fucus non deve essere utilizzato da parte di chi soffre di scompensi cardiaci e di iperfunzione tiroidea e deve essere impiegato con molta prudenza e sotto controllo medico per evitare casi di ipertiroidismo, aritmie cardiache, insonnia, ipertensione arteriosa, tachicardia, assuefazione al prodotto.

Nelle sue valutazioni conclusive l'AGCM ha ritenuto corretto il claim accettandone la natura "provocatoria" tipica della pubblicità, in quanto accompagnato dalle successive indicazioni che prima negano la possibilità di raggiungere un simile risultato e in seguito chiariscono le corrette abitudini alimentari e i giusti stili di vita da perseguire per ottenere un dimagrimento.

Per contro, l'AGCM è intervenuta in merito all'innocuità del prodotto: "... il messaggio, omettendo di informare i destinatari dell'esistenza di specifiche avvertenze all'uso del prodotto, lascia intendere che il prodotto sia fruibile da chiunque e senza utilizzare particolari cautele". Infatti, sia il glucomanno sia il fucus richiedono specifiche accortezze e, in alcuni casi, anche un attento controllo medico. L'attenersi alle dosi massime consigliate non consente peraltro di escludere in assoluto il verificarsi dei effetti avversi.
Per questa ragione l'AGCM con il provvedimento 14061 ha considerato ingannevole la pubblicità del prodotto in qestione, ne ha vietata ogni ulteriore diffusione e ha ordinato una pubblicazione della rettifica a spese del produttore sul settimanale D, la Repubblica delle Donne.

Avverso la decisione dell'AGCM l'azienda non ha presentato ricorso al TAR del Lazio."