In realtà, il comportamento delle soluzioni composte da due liquidi completamente miscibili tra loro, si discosta anche significativamente da quello ideale. In particolare, possono verificarsi due casi:
In corrispondenza di una particolare composizione, c, per la quale alla temperatura di ebollizione, soluzione e vapore hanno la stessa presenza percentuale, il diagramma presenta un punto di massimo: per tale composizione, il distillato ha la stessa composizione del residuo.
Quando il liquido che distilla ha la stessa composizione della soluzione da cui deriva, si ha una soluzione azeotropica (dal greco azéotrope = senza cambiamento).
Il fatto che un liquido distilli inalterato è caratteristico dei composti puri; tuttavia, nel caso delle soluzioni azeotropiche non siamo in presenza di un composto stabile fra molecole A e B in quanto variando la pressione a cui avviene la distillazione, varia la temperatura ed anche la composizione della soluzione azeotropica. Al contrario, nel caso dei composti puri, la variazione di pressione influenza unicamente la temperatura di ebollizione, e non la composizione del distillato.
Esaminiamo, seguendo il diagramma, il comportamento di una soluzione A + B di composizione diversa da c. Considereremo separatamente il comportamento di soluzioni le cui concentrazioni sono a sinistra o a destra di della concentrazione, c , per la quale si ha l'azeotropo.
composizioni a sinistra del punto azeotropico: consideriamo, ad esempio, la soluzione di composizione c1: essa bolle alla temperatura t1, ed il vapore, di composizione c'1, contiene il componente A (più volatile) in percentuale maggiore rispetto alla soluzione.
Con il procedere della distillazione, aumenta la temperatura di ebollizione del residuo in quanto diminuisce il suo contenuto di componente A (più volatile); pertanto il residuo si arricchisce progressivamente di B fino a raggiungere la composizione azeotropica c alla quale corrisponde una temperatura di ebollizione t. Da questo punto, il residuo e il distillato hanno la stessa composizione. Prima di raggiungere la composizione azeotropica, poiché il vapore distillato è più ricco in A della soluzione, è possibile - condensando e distillando più volte successivamente - ottenere un distillato costituito da A praticamente puro ed un residuo costituito da soluzione azeotropica.
Pertanto, per distillazione di una soluzione A + B con concentrazione a sinistra di del punto azeotropico si può ottenere A quasi puro (distillato) e miscela azeotropica (residuo), ma non i due componenti, quesi puri, A e B separatemante.
composizioni a destra del punto azeotropico: con un ragionamento analogo al precedente, si conclude che per distillazione di soluzioni A + B di composizione a destra di c, ad es., c2, si ottiene miscela azeotropica come residuo e liquido B quasi puro come distillato.
Esiste una composizione c della soluzione A + B, per la quale, alla temperatura di ebollizione, soluzione e vapore hanno la stessa composizione e distilla una soluzione azeotropica.
composizione a sinistra del punto azeotropico: al procedere della distillazione il residuo si arricchisce in A fino ad essere costituito da A quasi puro; il vapore, per successive condensazioni e distillazioni, porta anch'esso ad A quasi puro come residuo ed a soluzione azeotropica come distillato.
composizione a destra del punto azeotropico: alla fine della distillazione il residuo è costituito da B; il vapore, per successive condensazioni e distillazioni, porta anch'esso a B quasi puro come residuo ed a soluzione azeotropica come distillato.
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Marcello Guidotti, copyright 2004
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