distillazione frazionata

La distillazione semplice, come abbiamo visto, non è un procedimento efficace in quanto è necessario sottoporre una miscela a più distillazioni successive per ottenere un distillato che comunque conterrà una parte del liquido con cui era miscelato. Un'alternativa efficace è costituita dalla distillazione frazionata, che può essere considerata una successione di distillazioni semplici.

La figura a destra fornisce una esemplificazione visiva dell'apparecchiatura per la distillazione frazionata. Immaginate che il liquido verde sia una combinazione di un liquido blu (t. eb. = 80 ºC) e un liquido giallo (100 ºC), in modo da visualizzare una miscela altrimenti incolore di acqua e alcol. Appena il vapore proveniente dalla miscela in ebollizione entra nella colonna di frazionamento, esso inizia a raffreddarsi ed a condensare. Il componente più altobollente (il liquido meno volatile) tende a condensare maggiormente, e in questo caso è il liquido giallo. Il componente più bassobollente (più volatile), il liquido blu, sale maggiormente lungo la colonna. Gradualmente risalendo la colonna, il componente giallo ed il componente blu si separano l'uno dall'altro così che il liquido giallo condensa e ricade nel bollitore mentre il componente blu distilla e viene raccolto. Il primo liquido - con punto di ebollizione più basso - è chiamato la prima frazione, e ciascun liquido che distillando raggiunge la sommità della colonna costituisce la seconda, terza frazione, ecc.

La distillazione frazionata comprende 2 stadi principali, entrambi sono cambiamenti di stato fisico.

    distillatore per frazionamento
    colonna per distillazione frazionata (schema modificato da: www.wpbschoolhouse.btinternet.co.uk)
  1. La miscela o soluzione liquida è bollita per vaporizzare i componenti più volatili nella miscela (transizione liquido freccia dx gas). I granuli solidi che sono depositati sul fondo, unitamente ad un'attenta regolazione del flusso di calore riscaldante, favoriscono un'ebollizione omogenea. Infatti, un'ebollizione tumultuosa può favorire la presenza nel "cuore" di componenti altobollenti trascinati dai vapori caldi.

  2. Il vapore sale attraverso una colonna di frazionamento, dove avviene la separazione. Questa colonna non è usata nella distillazione semplice descritta in precedenza.

  3. Il vapore distillato è raffreddato da acqua fredda nel condensatore (transizione vapore freccia dx liquido) e ritorna in fase liquida che gocciola nel recipiente di raccolta.
Questo processo, per esempio, viene impiegato per separare l'alcol da una soluzione di zucchero fermentato.

osservazionePer aumentare l'efficienza della separazione della lunga colonna di frazionamento, questa viene generalmente riempita con perline di vetro, piccoli tubetti di vetro, anelli di vetro, ecc, i quali aumentano considerevolmente la superficie destinata al contatto fra il liquido ed il vapore, al contempo la loro presenza è pressocché irrilevante per la richiesta energetica necessaria alla distillazione.


aspetti teorici della distillazione frazionata

L'importanza della colonna di frazionamento può essere chiarita esaminando come il processo distillativo viene migliorato rispetto alla distillazione semplice.
Supponiamo di portare ad ebollizione una miscela di composizione C1 (Fig. 1). Il vapore liberato dal liquido in ebollizione sarà più ricco nel componente più volatile ed avrà la composizione C2.

distillazione frazionata (prima fase)
Fig. 1 - il liquido di composizione C1 evapora formando un vapore di composizione C2.

Questo vapore ora inizia a risalire lungo la colonna di frazionamento la cui temperatura diminuisce con l'allontanarsi dal bollitore: appena il vapore raggiungerà la zona della colonna dove la temperatura si è ridotta al suo punto di condensazione, inizierà a gocciolare per riformare il liquido. Questo liquido che gocciola, incontrando il vapore che risale lungo la colonna di frazionamento, si riscalderà e riprenderà quindi ad evaporare raggiungendo il punto P3 al quale corrisponde una composizione C3 (Fig. 2).

distillazione frazionata (seconda fase)
Fig. 2 - il continuo riscaldamento del condensato che ricade nel bollitore, fa sì che il processo distillativo sia più efficiente.

Questo vapore inizia a risalire lungo la colonna fino a ripetere il processo precedente.

A questo punto, per maggior chiarezza espositiva, riassumiamo le fasi della distiilazione frazionata, fissando per prima cosa l'attenzione sul vapore sviluppato; come passo successivo, penseremo alla parte di liquido presente nel bollitore.

processo reale distillazione frazionataDa quanto discusso, è chiara l'importanza dell'impacchettamento nella colonna. Per rendere il processo di evaporazionefreccia dxcondensazionefreccia dxevaporazione quanto più efficace possibile, esso deve ripetersi molte volte. Per ottenere un'ampia superficie all'interno della colonna, è necessario avere la maggior superficie di contatto tra il liquido che condensa gocciolando e il vapore che risale.
Senza l'impaccamento, il liquido condenserebbe solo sulla superficie laterale del condensatore gocciolandovi, mentre la maggior parte del vapore attraverserebbe il condensatore senza incontrare il liquido di ritorno.

A questo punto dovrebbe essere facile comprendere che il processo della distillazione frazionata non è discontinuo (come una serie di dist. semplici), bensì è continuo. Così, i due diagrammi sopra riportati (Figg. 1 e 2) hanno solo fini didattici in quanto il processo reale è molto più complesso ed una rappresentazione visiva migliore è fornita dal diagramma a destra dove le fasi distillative discontinue sono sostituite da un insieme di equilibri intermedi che si susseguono in modo praticamente continuo.

La tabella seguente riassume le differenza fondamentali tra distillazione semplice e frazionata.

   distillazione semplice  distillazione frazionata
 vantaggi  semplicità di installazione;
 rapidità di esecuzione;
 basso consumo di energia
 miglior separazione dei due liquidi rispetto alla distill. semplice;
 può purificare miscele complesse
 svantaggi  i punti di ebollizione dei due liquidi devono differire di almeno 70 ºC;
 resa inferiore alla dist. frazionata;
 va bene per liquidi piuttosto puri
 allestimento più complicato;
 richiede più tempo;
 consuma maggior energia
 impieghi  per separare liquidi relativamente puri con elevata differenza di temperature;
 per liquidi contenenti impurezze solide
 per separare complesse miscele di liquidi con piccole differenze di temperatura fra i punti di ebollizione

colonna distillatrice a piatti

colonna di distillazione
L'animazione a destra illustra il principio di funzionamento di una colonna di distillazione e piatti. La miscela liquida da distillare (A + B), il cui comportamento è supposto quasi ideale, viene riscaldata alla temperatura di ebollizione, ed il vapore sale passando attraverso dei piatti muniti di fori a valvola (si sollevano spinti dal vapore in modo da permettere solo l'ingresso). La temperatura del vapore va diminuendo dal basso verso l'alto, ed è regolata in modo da raggiungere (all'altezza dell'ultimo piatto) un valore prossimo alla temperatura di condensazione del componente più volatile.
Lungo il percorso, una parte del vapore condensa raccogliendosi nei piatti e quando in un piatto il livello del liquido raggiunge l'altezza dello sfioratore, il liquido trabocca nel piatto sottostante e così via.

Nel corso del processo, quindi, si ha una corrente di vapore che sale, riscaldando i successivi strati di liquido contenuti nei piatti cha attraversa; in questo modo, il vapore si arricchisce del componente più volatile, A. Contemporaneamente, si ha un flusso di liquido che scende e diventa sempre più ricco del componente meno volatile, B.

Si può dimostrare, ma è intuitivo, che tanto più vicini sono i valori delle temperature di ebollizione di A e B, tanto maggiore dovrà essere il numero di piatti e la durata dell'operazione. Le tipiche colonne consentono di separare industrialmente miscele di due liquidi le cui temperature di ebollizione differiscono di 2 ºC. Colonne di distillazione più complesse di quella illustrata, consentono di separare, con funzionamento continuo, anche miscele costituite da più compoenti. Per esempio, per l'industria petrolifera si utilizzano colonne alte circa 60 m con diametro 12 m, che operano in pressione.

distillatore a piatti e con impaccamento

Una colonna a piatti che presenta problemi di flusso può essere sbloccata rimpiazzando una sezione di piatti con l'impaccamento. Questo in quanto: Le colonne impaccate sono chiamate colonne a contatto continuo, mentre le colonne a piatti sono chiamate colonne a contatto simulato (staged-contact) a causa del modo in cui vapore e liquido sono in contatto.

colonna di frazionamento

Nella distillazione di olio grezzo, le differenti frazioni sono condensate a differenti punti in una enorme colonna di distillazione. All'apice sono i componenti con punto di ebollizione molto basso, combustibili gassosi simili al butano e al basso i componenti con più alto punto di ebollizione: grandi molecole bituminose.

referenze bibliografiche: Ming T. Tham, Department of Chemical and Process Engineering at the University of Newcastle upon Tyne, UK


preparazioni estrattive1 miscele di liquidi immiscibili2 separazione di miscele di liquidi immiscibili3 liquidi parzialmente miscibili4 soluzioni che non seguono la legge di Raoult5 6 soluzioni che presentano sensibili deviazioni dalla legge di Raoult7 distillazione frazionata8 confronto fra le varie tecniche estrattive9 tecniche estrattive10
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