spandibilità

Quando un liquido viene depositato su un altro, può spandersi o meno, in conseguenza delle tensioni interfacciali che si stabiliscono tra i due liquidi.
Questo fenomeno non può essere trattato vettorialmente (come per la bagnabilità), in quanto la sua soluzione comporta la conoscenza di due angoli, α e β, formati dalle intersezioni dei vettori corrispondenti alle tensioni interfacciali:

pertanto, ci limiteremo a trattare il fenomeno mediante considerazioni qualitative. A questo scopo, è facile vedere che perché un fluido si sparga su un altro, deve valere la seguente condizione (nell'esempio, ci si riferisce ad una goccia di olio su acqua):

  γ(olio-acqua) + γ(olio-aria) < γ(acqua-aria) 

praticamente, questa eguaglianza implica che se la tensione superficiale dell'acqua è maggiore delle altre due tensioni interfacciali, la goccia d'olio verrà "stirata" sull'acqua aumentando la sua superficie di contatto.

Discutendo la tensione superficiale, abbiamo visto come può essere misurata mediante il metodo dello stalagmometro. Lo stesso metodo può essere utilizzato per misurare la tensione interfacciale tra due liquidi immiscibili. Operativamente, mentre per la tensione superficiale di un liquido si lascia cadere un certo numero di gocce nell'aria, per misurare la tensione interfacciale il liquido più denso viene fatto gocciolare dallo stalagmometro dentro un liquido meno denso.
Trascurando un fattore di correzione, le formule da utilizzare nei due casi sono:

metodo dello stalagmometro

la (1) misura la tensione superficiale di un liquido puro; la (2) misura la tensione interfacciale tra due liquidi immiscibili tra loro. Nelle formule, V = volume della goccia; g = accelerazione di gravità; R = raggio del capillare; d1 = densità del liquido 1 e d2 = densità del liquido 2.

esempio: determinare se una goccia di benzene deposta sull'acqua si spanderà ( γ benzene = 28,9 dyne/cm; γ acqua = 72,8 dyne/cm e γ interfacciale benzene-acqua = 35,0 dyne/cm).

La soluzione al quesito è immediata: γ acqua > γ benzene + γ benzene-acqua
Essendo la tensione superficiale dell'acqua maggiore della somma della tensione superficiale del benzene e della tensione interfacciale tra i due liquidi, il benzene si spargerà.

Non è banale considerare cosa accade deponendo uan goccia di benzene su acqua. Sebbene i valori della tensione superficiale e interfacciale siano gli stessi, risulta: γ benzene < γ acqua + γ benzene-acqua
Essendo la tensione superficiale del benzene minore della somma della tensione superficiale dell'acqua e della tensione interfacciale tra i due liquidi, l'acqua non si spargerà. Questo risultato è logico ove si consideri l'elevata tensione superficiale dell'acqua.

tensioattivi per la bonifica idrica da sostanze bituminose

Nel caso di un disastro ecologico prodotto da versamento di oli in mare, sono possibili vari interventi: dispersione di macchie bituminose per azione naturale Non è negli scopi di questo ipertesto discutere le operazioni di bonifica da inquinamento di oli; quello che ci interessa è migliorare la comprensione dei meccanismi di azione dei tensioattivi.
Quando un grande insieme di energie combinate è applicato all'interfaccia olio-acqua, per es., come la superficie increspata del mare, l'olio può essere disperso naturalmente (v. disegno sopra, a destra).

L'uso di disperdenti è una strategia che comprende l'utilizzo di agenti chimici per accelerare il processo naturale della dispersione. Tuttavia, prima di impiegare i disperdenti, è necessario richiedere l'autorizzazione delle Autorità preposte.

I disperdenti agiscono nello stesso modo dei comuni detergenti domestici : quando sono aggiunti allo strato di olio sulla superficie dell'acqua, l'olio si frammenta in piccole gocce formando una sottile emulsione (dispersione della fase oleosa in quella acquosa) che si disperde nell'acqua. Poco dopo il trattamento disinquinante, se questo è stato efficace, si può vedere un caratteristico flusso che si diffonde lentamente sotto la superficie dell'acqua. Tuttavia, è necessario sottolineare che i disperdenti non distruggono l'olio. Nella forma dispersa, l'olio è successivamente soggetto a degradazione ad opera dei microorganismi che abitano naturalmente l'ambiente marino, e ciò deve essere considerato in quanto la sua dispersione in acqua (particolarmente per le acque poco profonde) con i suoi componenti tossici, può danneggiare - seguendo la catena alimentare - gli organismi marini.

schema dell'azione dei disperdenti


fenomeni superficiali1 fenomeni superficiali - aspetti quantitativi2 fenomeni superficiali - equazioni di Gibbs e Eotvos3 bagnabilità4 equazione di Laplace5 6 fenomeni capillari7 micelle8 princìpi della sonicazione9
home page HOME PAGE

Marcello Guidotti, copyright 2003 - 2006
questa pagina può essere riprodotta su qualsiasi supporto o rivista purché sia citata la fonte e l'indirizzo di questo sito (ai sensi degli artt. 2575 e 2576 cc. Legislazione sul diritto d'autore). Le fotografie sono tratte da siti web e sono, o possono ritenersi, di pubblico dominio purché utilizzate senza fini di lucro. Le immagini di prodotti presenti nel sito hanno unicamente valenza esemplificativa oltre che, eventualmente, illustrare messaggi fuorvianti e non vi è alcun richiamo diretto o indiretto alla loro qualità e/o efficacia il cui controllo è affidato alle autorità regolamentatorie.