l'illusione monetaria

L'illusione monetaria è la falsa convinzione che il valore di una moneta non cambi. Negli anni '50 e '60, allorché i prezzi nei Paesi dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aumentavano in media del 2.8% all'anno, la sensazione della perdita del potere d'acquisto non era facilmente avvertibile, però con l'inflazione galoppante negli anni '70, e la conseguente perdita di potere d'acquisto il consumatore si è accorto che la stabilità monetaria è un'illusione.

Il termine "illusione monetaria" fu coniato dall'economista inglese John Maynard Keynes (1883-1946), il quale sosteneva che i lavoratori fossero più inconsapevoli di una riduzione virtuale dei loro salari derivante da una diminuzione del salario nominale conseguente alla perdita di potere d'acquisto, piuttosto che di una diminuzione reale dei loro salari monetari in quanto si renderebbero immediatamente conto della minor quantità di denaro ricevuta.

L'illusione monetaria, coerentemente con il termine, è un'illusione... si può pensare di avere una buona capacità di spesa nel proprio Paese, finché non la si confronta con quella di un altro con reddito pro capite più elevato. Questo confronto (importante nel caso di importazioni parallele, in quanto una instabilità nei cambi rende rischiosa l'operazione di import-export) può essere fatto, sia pure con alcune criticità, in modo abbastanza semplice confrontando un panino!

Burgereconomics

La teoria PPA, fondata sulla "Parità dei Poteri d'Acquisto" (PPP, Purchising Power Parity) è semplice: uno stesso prodotto, in ogni Paese, dovrebbe avere un prezzo simile; ogni differenza dovrebbe essere attribuibile ad una sopra o sottovalutazione di una valuta rispetto all'altra.

Il prodotto interno lordo, PIL, è la misura più efficace per valutare l'attività economica di un Paese. Il PIL viene calcolato sul valore totale dei beni e dei servizi prodotti nel Paese in un determinato periodo di tempo. Il Pil è uguale alla somma dei consumi nel settopre privato, gli investimenti, la spesa pubblica, la variazione di capitale azionario, la differenza fra esportazioni ed importazioni.

La PPA costituisce una base per confrontare il costo della vita in Paesi diversi. La PPA è più attendibile della semplice conversione tra due valute in quanto gli errori nei tassi di cambio sono notevoli in quanto:

La PPA tenta di eliminare queste distorsioni prendendo in considerazione le quantità di beni materiali e servizi che possono essere acquistate con una data somma di moneta; questo per quanto riguarda sia i Paesi ricchi che quelli poveri. I risultati di tale comparazione possono essere anche molto diversi da quelli attesi in base ai rapporti di cambio.

osservazioneL'assunto centrale della teoria PPA è che il tasso di cambio tra due valute dovrebbe tendere naturalmente ad aggiustarsi in modo che un paniere di beni abbia lo stesso costo in entrambe le valute. Nell'indice Big Mac, il "paniere" è composto da un singolo Big Mac, che è stato scelto perché è disponibile con la stessa formulazione quali-quantitativa in diversi Paesi, e i franchise McDonald's locali sono direttamente responsabili nella negoziazione dei prezzi, che devono essere ottimizzati. Per questi motivi, l'indice ( è stato introdotto dal giornale economico The Economist nel settembre 1986 e da allora viene pubblicato più o meno annualmente), che ha fatto anche coniare il termine Burgernomics, potrebbe offrire un confronto sintetico e veloce tra le valute di molte nazioni. Certamente il mondo reale è più complesso; tuttavia variazioni eccessive dell'indice Big Mac costituiscono l'indicatore di uno squilibrio del quale può essere utile individuare le cause.

indice Bigg Mac 2011

Tab. I - Nel Big Mac index, il prezzo del prodotto preso come riferimento è appunto il famoso panino di McDonald, del quale se ne rileva periodicamente in prezzo nella valuta locale per convertirlo in USD (la divisa USA). Nelle colonne E ed F della tabella è indicata la sopra o sottovalutazione di una valuta: quelle più forti spesso rendono difficoltosa l'export per queste economie; quelle più sottovalutare a volte sono svalutate dalle banche centrali per cercare di rilanciare l'export, o creare un fondo inflattivo in modo da ridurre l'entità del debito del Paese in termini reali.

Il rapporto della parità di potere d'acquisto del Big Mac tra due valute si ottiene dividendo il costo di un Big Mac in un dato Paese (nella propria valuta) per il costo di un Big Mac negli Usa, espresso in dollari USD. Questo valore viene confrontato con il tasso di cambio ufficiale: in questo modo, secondo la teoria della parità del potere d'acquisto, si può capire se c'è una sopra o sottovalutazione di una moneta rispetto all'altra.
Per esempio, ai tassi di cambio 2011, un Big Mac era venduto negli Stati Uniti a 4,07 dollari, e costava 75 rubli (2,70 dollari) in Russia. Questo significa che il dollaro compra molti Big Mac in Russia, segno che il rublo è meno caro (sottovalutato). Al contrario, in Brasile il Big Mac era venduto a 9.5 real (6.16 dollari). Questo significa che il real è più caro (sopravvalutato).

Ecco alcuni esempi relativi all'anno 2011, come desunti dalla tab. I:

  1. al valore 2011 un Big Mac costa 4.07 (USD) negli USA (prezzo medio) e 9.50 Real in Brasile. Così il cambio Real/USD = 2.34 ; in realtà il cambio ufficiale (colonna D) 1 Real = 1.54 USD. Quindi il Big Mac dovrebbe costare 9.50 Real (colonna A, prezzo Big Mac in Brasile) : 1.54 (colonna D) = 6.16 USD (colonna B). Il rapporto fra prezzo teorico (colonna B) e prezzo negli USA dà 6.16/4.07 = 1.51 = 51% freccia dx il Real è sopravvalutato per oltre il 51 per cento rispetto al dollaro.

  2. al valore 2011 un Big Mac costa 4.07 (USD) negli USA (prezzo medio) e 2.39 (GBP) nel Regno Unito. Così il cambio USD/GBP = 1.7 ; in realtà il cambio ufficiale (colonna D) 1 GBP = 1.63 USD. Quindi il Big Mac dovrebbe costare 2.39 (colonna A) x 1.63 (colonna D) = 3.89 (colonna B). Il rapporto fra prezzo teorico (colonna B) e prezzo negli USA dà 4.07/3.89 = 1.04 = 4% freccia dx la sterlina è sopravvalutata di circa il 4 per cento rispetto al dollaro.

  3. al valore 2011 un Big Mac costa 4.07 USD negli USA (prezzo medio) e 3.44 EUR in area euro (prezzo medio). Così, il cambio EUR/USD = 1.18 ; in realtà il cambio ufficiale = EUR 1 = USD 1.43 Quindi il Big Mac dovrebbe costare 3.44 x 1.43 = USD 4.91 . Il rapporto fra prezzo teorico (colonna B) e prezzo negli USA dà 4.93/4.07 = 1.21 = 21 % freccia dx l'euro è sopravvalutato di circa il 21 per cento rispetto al dollaro.

    osservazioneNel primo esempio, abbiamo moltiplicato il prezzo del panino in valuta locale (A) per il tasso di cambio (D); nel secondo e terzo esempio, abbiamo diviso il prezzo del panino in valuta locale (A) per il tasso di cambio (D) : questo perché il costo del Big Mac nella divisa britannica e quella europea (unici due casi al 25 luglio 2011) è minore che negli Usa.
    Attenzione: nei Paesi anglosassoni la virgola è un separatore di tre cifre: 1,850 Peso (Chile) = 1850 Peso.


  4. al valore 2011 un Big Mac costa 4.07 USD negli USA (prezzo medio) e 14.7 Yuan in Cina. Così, il cambio Yuan/USD = 14.7/4.07 = 3.60 ; in realtà il cambio ufficiale USD 1 = Yuan 6.45 Quindi il Big Mac dovrebbe costare Yuan 14.7 : 6.45 = USD 2.27 Il rapporto fra prezzo teorico (colonna B) e prezzo negli USA dà 2.27/4.07 = 0.56 = 56% freccia dx lo Yuan è sottovalutato di circa il 44 (56 - 100)per cento rispetto al dollaro.

  5. al valore 2011 un Big Mac costa 4.07 USD negli USA (prezzo medio) e 75 RUB in Russia. Così, il cambio Rublo/USD = 75/4.07 = 18.4 ; in realtà il cambio ufficiale USD 1 = RUB 27.8 Quindi il Big Mac dovrebbe costare RUB 75 : 27.8 = USD 2.70 . Il rapporto fra prezzo teorico (colonna B) e prezzo negli USA dà 2.70/4.07 = 0.66 = 66% freccia dx il rublo è sottovalutato di circa il 34 (66 - 100) per cento rispetto al dollaro.

fluttuazioni nei cambi

L'indice Big Mac si basa sulla teoria della parità del potere d'acquisto (PPA), suggerendo l'idea che i tassi dei cambi a lungo termine dovrebbero muoversi in modo da allineare i prezzi di un paniere di beni e servizi in tutto il mondo. Ai tassi di cambio di mercato del 2011 (Tab. I), un hamburger costa il 44% in meno in Cina rispetto agli USA. In altre parole, l'indice grezzo Big Mac suggerisce che lo yuan è sottovalutato del 44% nei confronti del dollaro. Però gli hamburger a basso costo in Cina non dimostrano che lo yuan è sottovalutato in maniera massiccia. I prezzi medi dovrebbero essere più bassi nei Paesi poveri che in quelli ricchi, perché i costi del lavoro sono più bassi. La tabella I mostra come in Cina il PIL per persona (colonna F) sia molto inferiore a quello dell'eurozona.
fluttuazioni del Big Mac
Tab. II - la valuta di riferimento è il dollaro; i pallini chiari mostrano il dato del luglio 2007, quelli scuri il dato del luglio 2012. Le linee orizzontali mostrano quali valute si sono svalutate o rivalutate rispetto alla moneta statunitense.

La tendenza alla PPA però è un indice poco attendibile, in quanto non fornisce indicazioni temporali, ma solo aspettative. Come si vede dalla tabella II, nel periodo 2007-2012 vi sono stati alcuni notevoli cambiamenti. Per es. il bolivar, la valuta del Venezuela, è passato dall'1 per cento all'83 per cento a causa del grande tasso di inflazione. Il dollaro australiano era a -14 per cento, e si è rivalutato +8 per cento: durante la crisi il sistema bancario dell'Australia si è rivelato più stabile e resistente del previsto, la valuta ha anche beneficiato di un aumento dei prezzi dei beni di consumo e di esportazioni in crescita verso la Cina. L'eurozona, cioè i Paesi che adottano l'euro, negli ultimi cinque anni si è progressivamente avvicinata al dollaro con la propria moneta unica, cosa che testimonia la severa crisi economica che sta attraversando.

criticità dell'indice Big Mac

osservazioneIl criterio del Big Mac, sebbene sia ampiamente citato dagli economisti, soffre di varie limitazioni nella stima della parità del potere d'acquisto. Per esempio, tasse locali, costi di produzione, gusti, abitudini alimentari, competitors possono non essere rappresentativi dell'economia di una nazione.

Accanto a Big Mac è stato individuato un ulteriore indice alternativo (v. Tabella appresso). Questo index alternativo è stato pubblicato in Agosto 2009 in un report UBS (United Bank of Switzerland, Compagnia svizzera di servizi finanziari). L'indice ha ancóra come riferimento il Big mac, però si pone a confronto le ore lavorative necessarie per poter guadagnare l'equivalente del costo del panino. Lo studio è stato condotto su un campione di 73 città. E' evidente - a differenza degli USA - come la valuta europea abbia diverso potere d'acquisto nei vari Paesi membri dell'Unione. Inoltre, confrontando i due indici (le considerazioni che seguono sono indicative perché i due indici si riferiscono ad anni diversi), si capisce perché un Big Mac in Russia costi l'equivalente di USD 2.70 e non i teorici Rub 113: per acquistare il panino al prezzo di USD 2.70 un russo deve lavorare 20 minuti contro i 10 di un americano; al prezzo di 113 il panino sarebbe praticamente invendibile. In questo caso, poiché il prezzo del panino è molto inferiore rispetto al teorico, si può anche concludere che il rublo è decisamente sottovalutato rispetto al dollaro.

Big Mac indice per ore lavorative

Benché l'indice Big Mac sia ormai tenuto in considerazione da molti economisti e utilizzato per esempi e studi sul potere d'acquisto, secondo alcuni critici il sistema non restituisce dati sufficientemente affidabili. Infatti, il panino non è uguale in tutti i franchise gestiti da McDonald's : variano il peso, i valori nutrizionali e le stesse dimensioni del panino. Per esempio, il Big Mac australiano ha il 22 per cento in meno di calorie rispetto a quello canadese. Inoltre, in alcuni Paesi dove il consumo di carne bovina è molto basso per questioni religiose, come in India, la carne rossa viene sostituita con quella di pollo.


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